Materiali impermeabili, ignifughi, ma anche idrorepellenti e antiaderenti. Da decenni i Pfas, sostanze realizzate dalle industrie chimiche, sono stati prodotti per essere utilizzati negli ambiti più disparati: nella conservazione di alimenti, ad esempio per le confezioni dei fast food o certi cartoni per le pizze, o per le padelle, nelle schiume antincendio o nei prodotti di pulizia per la casa, ma anche nell’abbigliamento tecnico. Lo smaltimento di questi prodotti, però, può provocare inquinamento dei terreni e delle acque e da qui passare all’uomo, accumularsi nel sangue e provocare tumori o disfunzioni ormonali. In Italia, le industrie che producono Pfas sono due: la Miteni a Trissino (Vicenza, in Veneto), non più in attività; e la Solvay a Spinetta Marengo (ad Alessandria, in Piemonte), ancora in funzione.