Crimini dei potenti

Il termine crimini dei potenti identifica i reati commessi da individui e gruppi che posseggono risorse economiche e di status di molto superiori rispetto a quelle possedute dalle loro vittime. Sono reati che provocano danni gravi e diffusi, ma che vengono perdonati con più facilità. Esempi sono i danni alla salute provocati dalle produzioni industriali, le grandi corruzioni, i reati economici e della politica: delitti di cui spesso le vittime non sono neppure consapevoli, e che difficilmente vengono a galla. Anche per questa ragione i ricchi e le élite non subiscono quasi mai conseguenze giudiziarie o sociali per i loro gesti. Il primo a parlarne è stato, nel 1949, il criminologo Edward Sutherland, che per la prima volta ha associato i concetti di devianza e crimine a persone di classe sociale elevata, i potenti, parlando di crimine dei colletti bianchi Questo ha creato una rottura con il luogo comune secondo cui i comportamenti criminali sono sempre e necessariamente una conseguenza dell'emarginazione e della povertà. Ancora oggi, gli autori di questi crimini sono apparati dello stato, pezzi della classe dirigente, grandi imprese e istituzioni finanziarie, che oltre alla capacità di decidere del destino dei meno abbienti, godono spesso di consenso e ammirazione.

Roma, 8 giugno 2023. Il presidente dell'Anac Giuseppe Busia nel corso della presentazione della relazione annuale a Montecitorio. Foto di U. Battaglia/Camera dei deputati

Controllori "zitti e buoni". Così il governo limita Anac e Corte dei conti

Le autorità incaricate di verificare appalti e spesa pubblica, come l'Anac o la Corte dei conti, non piacciono. Alle critiche, la maggioranza risponde limitando i loro poteri

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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Roma, 27 gennaio 2023. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio prima di un'audizione davanti al Copasir. Foto della Camera dei deputati

Il governo mette i bastoni tra le ruote della giustizia

Il ministro Carlo Nordio aveva annunciato una forte depenalizzazione, ma ha soltanto eliminato l'abuso d'ufficio. Così il governo rende più complesse le inchieste sui reati dei colletti bianchi

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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Il presidio organizzato davanti al tribunale di Torino, dove è in corso il processo Eternit bis. Foto di D. Mattiello

La campagna Ecogiustizia parte da Casale e dall'amianto

Libera è tra le associazioni che aderiscono all'iniziativa di Legambiente, per riaccendere i riflettori sulle zone del Paese che da anni aspettano una bonifica e dove il rischio di ammalarsi è elevato. Fra gli obiettivi, ottenere piani di …

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Uno scorcio del centro abitato di Capoliveri, comune dell'isola d'Elba. Foto di R. Menti

Da Milano all'Elba, dove l'abuso edilizio è di qualità

I magistrati lombardi indagano su sospette irregolarità edilizie e urbanistiche in grattacieli di lusso, mentre nell'isola toscana proliferano ville e accessi al mare senza alcun permesso

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

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La conversione dell'Innominato, incisione tratta da Illustrated London News (Wikipedia Commons)

Con le riforme di Nordio, la vittoria dei faccendieri

La riforma del codice penale targata Carlo Nordio ha abrogato l'abuso d'ufficio e reso inoffensivo il reato di traffico di influenze illecite, favorendo i procacciatori di relazioni e opportunità

Alberto Vannucci

Alberto VannucciProfessore di Scienza politica, Università di Pisa

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