![Torino, due giovani ospiti di "Molo 18", centro crisi del Gruppo Abele, preparano la tavola per il pranzo (Foto di Toni Castellano)](documenti/schede/scheda/centro_crisi_molo_18_dipendenze_droga.jpg)
Droga, la comunità terapeutica come guida alla ricerca della felicità
![Toni Castellano](documenti/autori/square/r0005721.jpg)
Toni CastellanoRedattore lavialibera
![Francesca Rascazzo](documenti/autori/square/f_r.jpg)
Aggiornato il giorno 12 maggio 2023
Sceneggiatura
Samuel Squillari
Disegni
Giacomo Malvassora
Lettering
Manfredi Toraldo
Maria Herrera è una contadina messicana ma soprattutto una luchadora, vale a dire una combattente. Tra il 2008 e il 2010, quattro dei suoi otto figli, tra i 19 e 27 anni, sono stati ingoiati dalla narcoguerra. Nel frattempo, lei è rimasta vedova, ha perduto la terra e ha dovuto trasferirsi. Maria ha deciso di non arrendersi e con una forza eccezionale porta avanti la sua battaglia alla ricerca della verità.
“Volevo solo morire. Per tre mesi, dopo la sparizione di Gustavo e Luis Armando, non sono riuscita nemmeno ad alzarmi dal letto. A salvarmi sono state le quattro sedie vuote intorno al tavolo. Le vedevo tutti i giorni. Non potevo rassegnarmi. Se mi fossi lasciata andare, lo sarebbero rimaste per sempre. Dovevo lottare per riempirle, almeno con la verità”.
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Politica all'attacco della magistratura. Il governo italiano, come quello di altri paesi occidentali, mostra insofferenza verso alcuni limiti imposti dallo stato di diritto delegittimando giudici e poteri di controllo
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