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Saharawi, profughi per sempre

Nel Sahara occidentale vivono 200mila persone appartenenti a un popolo che, dopo essere fuggito negli anni Settanta dalle forze armate marocchine, non ha più trovato pace e indipendenza, ma solo un esilio infinito

Renato Ferrantini

Renato FerrantiniFotoreporter

30 giugno 2023

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Sono circa cento anni che i saharawi reclamano la loro indipendenza dal Marocco, ma il governo di Rabat non sembra intenzionato a indietreggiare. Questo popolo, composto da berberi e tribù arabe, è diviso da un muro di fango lungo oltre 2mila chilometri. Da una parte – in un’area ceduta a sovranità “temporanea” dal governo algerino alla Repubblica democratica araba dei Saharawi (Rasd) – c’è chi resiste nei campi profughi, dall’altra chi è rimasto sotto il dominio del Marocco. Di recente, il Fronte Polisario – un’organizzazione militante e politica del popolo sahariano nata nel 1973 – ha definito la propria strategia futura: "È il momento di intensificare la lotta contro il Marocco per porre fine all’occupazione e ripristinare la sovranità".

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