Aggiornato il giorno 13 maggio 2024
Aggiornamento: Il 9 maggio, la Direzione distrettuale antimafia de l'Aquila ha chiuso le indagini sulla truffa all'Unione europea iniziate con l'operazione Transumanza. I soggetti e gli enti coinvolti sono 75: secondo gli investigatori, l'associazione per delinquere avrebbe simulato il possesso dei requisiti per ottenere i terreni dalla riserva nazionale dei titoli, da cui i giovani agricoltori possono attingere gratuitamente. Le accuse mosse sono di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per un ammontare di 5 milioni di euro.
Le ultime operazioni “in campo” delle forze dell’ordine risalgono a metà aprile, a testimonianza del fatto che i fondi dell’Ue a sostegno di agricoltori e allevatori restano una preda ambita per la “mafia dei pascoli”.
Il 15 aprile i carabinieri del reparto Parco nazionale Alta Murgia di Altamura hanno sequestrato in via preventiva beni per 400.000 euro a un gruppo di imprenditori attivi nelle province di Bari e Barletta-Andria-Tani, sospettati di essersi appropriati illecitamente di fondi assegnati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura tra il 2017 e il 2021. Oltre al danno, è emersa anche la beffa: gran parte dei terreni per cui sono stati ottenuti i finanziamenti erano stati devastati da incendi. Insomma, era chiaro che non sarebbero diventati pascoli. Lo stesso 15 aprile in provincia di Messina è scattata una misura cautelare nei confronti di un affiliato ai clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo. Già coinvolto nell’inchiesta Nebrodi 2, l’uomo era uscito dal carcere da due mesi.
Il 6 febbraio 2024 con Nebrodi 2 scatta un nuovo giro di vite contro i clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo. Ai 37 indagati sono contestati i reati di associazione di stampo mafioso, associazione dedita a produzione e traffico di stupefacenti, estorsioni, trasferimento fraudolento di valori, truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio, malversazioni di erogazioni pubbliche, falso. Al centro c’è ancora l’ottenimento di fondi comunitari e statali per l’avvio di attività agricole tra il 2015 e il 2020. Eseguito anche il sequestro preventivo di 349 titoli Agea definiti “tossici” perché acquisiti in maniera fraudolenta.
Il 26 settembre 2023 con l’operazione Transumanza la Guardia di Finanza di Pescara, coordinata dalla Dda della procura dell’Aquila, smaschera un sistema illecito per l’ottenimento dei fondi europei destinati ai nuovi imprenditori agricoli esteso tra Abruzzo, Puglia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Campania: 25 le persone arrestate, 24 le imprese coinvolte, 5 i milioni di euro sequestrati. Il sodalizio criminale era operativo dal 2014 e vedeva coinvolta la mafia foggiana e altre organizzazioni criminali del Gargano.
Sui monti dell'Aquila pascola la mafia garganica
Il 21 settembre 2022 in Sicilia, tra Centuripe, Regalbuto, Troina, Adrano, Catania e Randazzo, la Guardia di Finanza esegue 13 ordinanze di custodia cautelare e sequestra 3 milioni di euro. Gli indagati avevano assunto illecitamente il controllo di 1.200 ettari di pascoli demaniali, percependo per la loro gestione ingenti contributi comunitari e statali.
Il 15 gennaio 2020 scatta l’operazione coordinata dalla Dda di Messina. Carabinieri e Guardia di Finanza arrestano 94 persone. Gli indagati sono 194, le imprese sotto sequestro 151, i clan mafiosi coinvolti i Batanesi e i Bontempo Scavo di Tortorici. Dall’inchiesta emerge che il sodalizio si era aggiudicato in modo illecito fondi europei per oltre 5,5 milioni di euro attraverso truffe ai danni dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
Mafia dei Nebrodi: storia di un processo e di un attentato
Su segnalazione di dipendenti dei Centri commerciali agricoli (Cca) con accesso alle banche dati, i clan individuavano in Sicilia terreni in cui non erano state presentate domande di contributi. Ai fondi si accedeva imponendo ai proprietari reali di stipulare falsi contratti di affitto con prestanomi o atti notarili falsi. A novembre 2022 il tribunale di Patti dispone 91 condanne per oltre 600 anni di carcere.
Alla lettura della sentenza è presente Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, scampato a un attentato nel 2016. È grazie al “protocollo Antoci”, recepito prima nel Codice antimafia e poi votato in Parlamento a settembre 2015, se viene assestato un duro colpo alla mafia dei pascoli dei Nebrodi.
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