Sotto il profilo operativo, la mafia dei pascoli o dei boschi agisce soprattutto in due modi:
acquisendo illegalmente, con vessazioni e minacce ai legittimi proprietari, gli appezzamenti di terra privati, su cui poi chiede i fondi europei;
ottenendo a prezzi irrisori concessioni per sfruttamento di terreni pubblici.
In entrambe i casi, i margini di lucro sono elevatissimi. Non a caso l’affare, nel tempo, ha fatto gola a nomi illustri della criminalità organizzata, come quello di Gaetano Riina, fratello di Totò.
Uno dei casi simbolo della mafia dei pascoli è senza dubbio la vicenda criminale e processuale che ha riguardato il Parco dei Nebrodi, in Sicilia, dove questo circuito criminale è stato spezzato grazie soprattutto all’opposizione di Giuseppe Antoci, presidente del Parco, e Fabio Venezia, Sindaco di Troina. Il maxiprocesso Nebrodi, che ha portato a numerosi arresti, si è chiuso in primo grado con circa 90 condanne, per un totale di oltre 600 anni di carcere.
Il fenomeno delle frodi legate a pascoli, colture e foreste, però, non è esclusivo del Sud Italia ed è diffuso in tutta Italia.
Fatti, numeri, storie, inchieste, opinioni, reportage.
Per rimettere in gioco un futuro che sembra già scritto
Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia.
Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar
Ogni terza domenica del mese, CapoMondi, la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti
La repressione si impara a dodici anni, dati inediti mostrano un'impennata delle misure punitive contro i minori. Ciotti: "Una retromarcia decisa e spericolata"