1 maggio 2024
"Abbiamo la cima più alta dell’Appennino, il Gran Sasso. E poi la Maiella, il Morrone, il Sirente e il Velino. La nostra terra è bella, così come la gente che la abita. Per questo mi fa paura, rabbia e tristezza quello che accade sulle nostre montagne". Lina Calandra scandisce le parole con sapienza mentre racconta quello che ha denunciato ormai sei anni fa.
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Professoressa associata di Geografia all’Università de L’Aquila, insieme al suo gruppo di lavoro ha raccolto le testimonianze di decine di agricoltori, che hanno raccontato di un sistema violento, in cui criminalità organizzata, imprenditoria del Nord e rappresentanti del territorio si spartiscono grandi quantità di denaro provenienti dalla Pac. "Il mio lavoro va a chi vive, opera e produce in questi territori. Il tessuto sociale è minacciato, serve lo sforzo di tutti per uscire da questo circolo pericoloso".
“Non è possibile che per 15 anni di questo tema si è solo bisbigliato negli ambienti dell’agricoltura o in qualche amministrazione e associazione di categoria”
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