
Don Italo Calabrò, pioniere dell'antimafia sociale

13 ottobre 2021
Qantara in lingua araba significa ponte. Nella città vecchia di Mosul, in Iraq, questo ponte serviva a collegare un edificio all’altro. "Abbiamo scelto questo nome per ricollegare tutti i giovani che appartengono a questa società". A parlare è Younis Shlash, 35 anni, ingegnere e uno dei fondatori di un caffè letterario e culturale che accoglie donne e uomini, vanta una libreria ben fornita e ospita letture, presentazioni di libri e concerti e si chiama Qantara, appunto: "L’idea ci è venuta già durante l’occupazione di Daesh – racconta –. Poiché Daesh ha separato la nostra società, il nostro sogno era quello di ricollegarla all’interno di questo luogo. Il nostro slogan fin da subito è stato 'il luogo per tutti'”
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Con i criptofonini, i clan della Locride gestivano il narcotraffico internazionale da San Luca, paese di tremila anime arroccato sull'Aspromonte jonico. Tramite il "denaro volante", sistema informale di trasferimento di valore gestito da cinesi, con contatti a Dubai, pagavano la droga ai cartelli sudamericani. Con il beneplacito dei paramilitari, tonnellate di cocaina partivano da Colombia, Brasile e Ecuador per poi raggiungere il vecchio continente grazie agli operatori portuali corrotti dei principali scali europei. L'ultimo numero de lavialibera offre la mappa aggiornata degli affari della 'ndrangheta, così per come l'hanno tracciata le ultime indagini europee, in particolare l'operazione Eureka