Dopo l'Isis, a Mosul è l'ora dei giovani

Nella piana di Ninive, in Iraq, c'è chi cerca di ricostruire edifici e relazioni dopo la distruzione causata dai miliziani dello Stato islamico e dal conflitto. Protagonista una nuova generazione "armata" di cultura, arte e sport

Arianna Pagani

Arianna PaganiFotografa freelance

Sara Manisera

Sara ManiseraGiornalista freelance

13 ottobre 2021

Qantara in lingua araba significa ponte. Nella città vecchia di Mosul, in Iraq, questo ponte serviva a collegare un edificio all’altro. "Abbiamo scelto questo nome per ricollegare tutti i giovani che appartengono a questa società". A parlare è Younis Shlash, 35 anni, ingegnere e uno dei fondatori di un caffè letterario e culturale che accoglie donne e uomini, vanta una libreria ben fornita e ospita letture, presentazioni di libri e concerti e si chiama Qantara, appunto: "L’idea ci è venuta già durante l’occupazione di Daesh – racconta –. Poiché Daesh ha separato la nostra società, il nostro sogno era quello di ricollegarla all’interno di questo luogo. Il nostro slogan fin da subito è stato 'il luogo per tutti'”

La rivista

2024 - numero 30

Nessuno mi può giudicare

Politica all'attacco della magistratura. Il governo italiano, come quello di altri paesi occidentali, mostra insofferenza verso alcuni limiti imposti dallo stato di diritto delegittimando giudici e poteri di controllo

Nessuno mi può giudicare
Vedi tutti i numeri

La newsletter de lavialibera

Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana, per non perdere neanche una notizia. 

Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale, per saperne di più e stupire gli amici al bar

Ogni terza domenica del mese, CapoMondi, la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale