Beni comuni

I beni comuni, secondo la definizione elaborata da Stefano Rodotà, si caratterizzano perché strumentali al godimento dei diritti fondamentali della persona. Per questa ragione, la loro gestione deve essere collettiva, superando la dicotomia tra pubblico e privato. Sono beni comuni, quindi, aria, acqua, foreste e, in generale, tutte le risorse naturali, nonché quelle archeologiche, ambientali e culturali.

 

A livello internazionale, la teoria della gestione collettiva dei beni comuni è stata ampiamente elaborata da Elinor Ostrom, politologa statunitense e Premio Nobel per l’economia nel 2009. È stata lei la prima a contestare il modello della “Tragedia dei beni comuni”, che negava la possibilità di identificare una terza via tra libero mercato e statalismo. In Italia, uno dei momenti di massima mobilitazione sull’argomento è stata la campagna referendaria per l’acqua pubblica del 2011. Oggi, il tema dei beni comuni si intreccia con le grandi questioni ambientali, con le lotte per i diritti sociali e con le nuove elaborazioni su democrazia e cittadinanza.

Milano-Cortina 2026, olimpiadi poco trasparenti. Parte il monitoraggio civico

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I giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina 2026 costano 5,72 miliardi di euro. Ma è una stima a ribasso, visto che manca trasparenza su opere e infrastrutture. 20 associazioni lanciano la campagna di monitoraggio civico "Open Olympics 2026"

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Volvera (To), settembre 2023. Alcuni giovani scout a Cascina Arzilla, uno dei primi beni confiscati alle mafie in Piemonte, restituito alla collettività per trasformarlo in un luogo di legalità e impegno collettivo contro lo sfruttamento ambientale e umano. La cascina è dedicata a Rita Atria e Antonio Landieri, due giovani vittime innocenti di mafia (Foto Acmos/Flickr)

Beni confiscati, monitorare aumenta la trasparenza

Presentata oggi a Roma la terza edizione di RimanDATI, il rapporto di Libera che verifica il livello di trasparenza dei comuni sui beni confiscati. Dopo tre anni, il risultato è una maggiore accessibilità dei dati, ma il traguardo finale resta …

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Roma, 24 novembre. Nella nuova sede di Libera l'incontro "Raccontiamo il bene", esito del censimento delle esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie

Libera e gestori: "Segnali preoccupanti" sui beni confiscati

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Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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