Cortina d'Ampezzo, 4 ottobre 2024. I referenti della campagna Open Olympics 2026 si ritrovano prima di una passeggiata monitorante sui luoghi delle opere. Foto C. Bartolucci
Cortina d'Ampezzo, 4 ottobre 2024. I referenti della campagna Open Olympics 2026 si ritrovano prima di una passeggiata monitorante sui luoghi delle opere. Foto C. Bartolucci

Il portale per la trasparenza sulle Olimpiadi invernali è un obiettivo raggiunto

Il sito che raccoglie dati sulle opere da realizzare è il risultato del dialogo, a volte difficile, tra la campagna Open Olympics 2026 e la Società Infrastrutture Milano-Cortina

Leonardo Ferrante

Leonardo FerranteReferente Anticorruzione civica Gruppo Abele e Libera

2 gennaio 2025

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Un primo passo è stato fatto, ma c’è ancora da lavorare. Il 18 ottobre scorso la Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 (Simico) ha aperto il portale della trasparenza Open Milano-Cortina 2026  che raccoglie dati sulle opere da realizzare, con cronoprogrammi, appalti, subappalti e valutazioni ambientali. È uno dei risultati della campagna Open Olympics 2026 - Vogliamo i Giochi invernali Milano Cortina trasparenti, legali, rendicontabili", promossa da una rete di organizzazioni, tra cui Libera, Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Club alpino italiano, Mountain Wilderness e comitati locali.

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Piena trasparenza

Dalla sua creazione, la rete di associazioni si è impegnata a mappare le opere realizzate e da realizzare. Nel primo report ha contato una spesa di quasi 5,72 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi per gli  impianti dei Giochi e gli altri 4,12 per le opere connesse, tra quelle previste dal decreto del governo dell’8 settembre 2023 e quelle realizzate da enti locali. "Non sappiamo quale sia effettivamente il totale delle opere – denunciavano in un report pubblicato lo scorso maggio durante un evento a Pieve di Cadore (Belluno), una delle zone interessate –. Spesso risulta estremamente complesso capire dove siano i dati, essendo costretti a giocare a “ping pong” tra portali e siti diversi". Erano quindi dati parziali: "Del resto non spetta a noi, società civile, il compito di fornire un elenco delle opere e del loro costo". Per questo motivo i promotori hanno chiesto "piena trasparenza", da veicolare attraverso un portale unico "che ci metta in grado di comprendere, opera per opera e in formati di dato aperti, i passaggi e l’iter delle stesse, le spese relative all’organizzazione e promozione dei Giochi".

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Un dialogo difficile ma produttivo

Simico aveva inizialmente reagito con stizza: "Ormai da due anni queste informazioni sono a disposizione di tutti e pubblicate online sul sito del governo e sul portale web Simico. Affermare o lasciare intendere che sulla realizzazione delle opere olimpiche non ci sia trasparenza è assolutamente falso, oltreché diffamatorio". Per Open Olympics si trattava invece della conferma di quanto i dati disponibili fossero frammentati, parziali, difficili da reperire. Per questo è poi cominciata un’interlocuzione, non sempre facile, tra i promotori della campagna, le commissioni Antimafia e Olimpiadi e Paralimpiadi del consiglio comunale di Milano, Simico, Anas e la Fondazione Milano-Cortina 2026.
Il portale pubblicato il 18 ottobre è il risultato di questo dialogo, dunque, ma non è tutto. Le organizzazioni di Open Olympics chiederanno informazioni su tutti i progetti, quelli del decreto del governo e di altre stazioni appaltanti, e per avere anche un’idea più chiara sull’impatto ambientale.

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