Pillole di Prozac (Tom Varco, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)
Pillole di Prozac (Tom Varco, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Giovani e psicofarmaci, il consumo non dipende dall'età

Secondo recenti rapporti, in Italia sono sempre più i giovani e giovanissimi che fanno uso di medicinali per migliorare la propria salute mentale, con o senza prescrizione

Paolo Valenti

Paolo ValentiRedattore lavialibera

25 novembre 2022

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Stare meglio con sé stessi, migliorare l’andamento scolastico e l’aspetto fisico. Sono le motivazioni più frequenti che spingono i giovani italiani ad assumere psicofarmaci. È quanto emerge dall’ultimo studio Espad Italia, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr (Ifc-Cnr) e ripreso dalla Relazione al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia.

Secondo i dati, raccolti nel 2021, in Italia sono 270mila i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno assunto almeno una volta nella vita psicofarmaci per cui non è richiesta la prescrizione: più di uno su dieci. Circa un decimo di questi (28mila) dichiara di utilizzarli frequentemente, ovvero dieci volte o più al mese. Tra i farmaci più diffusi ci sono quelli utilizzati per dormire, migliorare l’umore, dimagrire e accrescere l’attenzione.

Il fenomeno ha visto una crescita costante fino al 2017, per poi calare fino al 2020 e tornare a salire nell’anno successivo, spinto probabilmente anche dalle conseguenze della pandemia. Si è mantenuto costante lo squilibrio di genere: per tutte le tipologie, l’incidenza dell’assunzione di psicofarmaci tra le ragazze è tra due e tre volte superiore rispetto a quella riscontrata nei ragazzi. Ma tra chi dichiara di assumerne – indica il rapporto –, i maschi lo fanno con maggior frequenza. 

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Lo stesso trend positivo tocca gli psicofarmaci che necessitano di prescrizione, come mostra il rapporto 2020 dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sull’uso dei farmaci in Italia, il più recente ad analizzare il fenomeno. Quell’anno tre minori su mille hanno assunto psicofarmaci, con un aumento del tasso di prescrizione dell’11,6 per cento rispetto al 2019. Un dato nettamente superiore ai livelli di dieci anni fa, ma comunque al di sotto dei numeri registrati negli altri paesi europei e negli Stati Uniti. 

La fascia di età dove maggiore è il numero di prescrizioni è quella dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni: sono sette su mille i minori che ricorrono a questi farmaci. Si tratta soprattutto di antipsicotici, che hanno visto un aumento delle prescrizioni del 17,2 percento rispetto al 2019, seguiti da antidepressivi e farmaci per il trattamento del Adhd (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), molto più utilizzati nella fascia 6-11 anni che in quella 12-17.

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