Criptofonini, alleati dei narcos (fino a prova contraria)

Per organizzare il traffico internazionale di droga, la criminalità organizzata usa sistemi di comunicazione sempre più difficili da intercettare. Il procuratore antimafia: "Chi ha competenze informatiche è ormai essenziale"

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoRedattrice lavialibera

Aggiornato il giorno 12 maggio 2023

A Malta nessuno ne ha sentito parlare. Non li conoscono nella vecchia sede legale né nella nuova: condomini occupati da decine di società che un giorno ci sono e quello dopo svaniscono nel nulla, come vaporizzate. A ogni "driin", la risposta è la stessa: "Mai visti". Mai visti anche su Valley Road, una lunga strada di buche larghe come voragini, dove per Google si trova il loro ufficio e nella realtà c’è un negozio di elettrodomestici. Gli isolani non si stupiscono: qui funziona così.

L'ultima chat dei narcos

No.1 Business Communication (No1BC) sembra una delle tante società fantasma registrate a Malta per approfittare di un regime fiscale più morbido, se non fosse per la sua popolarità tra i narcos. Motivo del successo, la vendita di quelli che in gergo si chiamano criptofonini. In pratica, si tratta di smartphone modificati nel software e/o nell’hardware che promettono chat, telefonate ed email criptate, cioè comprensibili solo a emittente e destinatario. Impossibili da intercettare, almeno in teoria. Paolo Dal Checco, informatico forense, spiega: "I criptofonini sono meno vulnerabili agli attacchi esterni perché comunicano solo tra loro grazie a un ambiente protetto, creato rimuovendo tutte le applicazioni e utilizzando delle sim proprietarie, oltre che dei device di cifratura esterni". Strumenti perfetti per organizzare il traffico internazionale di stupefacenti e discutere di come riciclare i soldi guadagnati, riducendo al minimo il rischio che la polizia sia in ascolto. 

Sono smartphone modificati che promettono chat, telefonate ed email criptate, cioè comprensibili solo a emittente e destinatario

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