
Don Italo Calabrò, pioniere dell'antimafia sociale

30 giugno 2023
Spira in Italia un vento teso da destra, che dal governo nazionale si va estendendo al livello locale. Il nuovo scenario politico configura ormai una stratificazione di autorità programmaticamente allineate alla sacra triade di valori Dio-patria-famiglia, ma basta grattare un poco la superficie per vedere affiorare un valore di altra natura. Si tratta del valore monetario ricavabile da un esercizio mirato di quei poteri, potenzialmente convertibili in potere d’acquisto: la si potrebbe definire la lusinga della mazzetta nera. Certo, quando si tratta di corruzione, destra, centro o sinistra dovrebbero essere categorie indistinguibili, se solo si ipotizza che tentazioni individuali e senso etico prescindano dalle appartenenze partitiche. Eppure, a quanto sembra, così non è.
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Con i criptofonini, i clan della Locride gestivano il narcotraffico internazionale da San Luca, paese di tremila anime arroccato sull'Aspromonte jonico. Tramite il "denaro volante", sistema informale di trasferimento di valore gestito da cinesi, con contatti a Dubai, pagavano la droga ai cartelli sudamericani. Con il beneplacito dei paramilitari, tonnellate di cocaina partivano da Colombia, Brasile e Ecuador per poi raggiungere il vecchio continente grazie agli operatori portuali corrotti dei principali scali europei. L'ultimo numero de lavialibera offre la mappa aggiornata degli affari della 'ndrangheta, così per come l'hanno tracciata le ultime indagini europee, in particolare l'operazione Eureka