Una scena dal film "L'appartamento spagnolo", film su alcuni studenti Erasmus che condividono un alloggio a Barcellona
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Studenti fuorisede, "affitti cari anche per famiglie con un reddito medio", dice l'Udu

L'Unione degli Universitari (Udu) pubblica un'indagine sull'emergenza abitativa per gli studenti universitari. In media, si spendono 350 euro al mese per l'affitto, spese escluse. Il posto in doppia non conviene. In vista dell'incontro con la ministra dell'Università Anna Maria Bernini chiedono fondi per il sostegno al diritto allo studio e una revisione del Pnrr sulle residenze universitarie. "Le tende simbolo di una generazione che vuole spazi", dice Camilla Piredda

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

24 ottobre 2023

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Dalla denuncia dell’emergenza abitativa con le tende montate davanti alle università, a quella dei numeri. In media, in Italia, ogni studente o studentessa fuorisede spende circa 350 euro per affittare una camera singola, a cui vanno aggiunte altre 80 euro per le spese condominiali e le bollette. Puntare sul posto letto in un camera doppia spesso non è molto conveniente, in alcune città si risparmia soltanto il 10 per cento in media. “Costi così alti oggi non se li possono permettere neanche le famiglie con un reddito medio”, afferma Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli universitari (Udu), la confederazione di associazioni studentesche che ha curato Emergenza fuorisede, indagine sulle condizioni abitative dei fuorisede insieme alla Cgil e al Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari (Sunia).

A sei mesi dall’inizio delle proteste in tenda davanti agli atenei e in piazza Montecitorio e in vista dell’incontro del 30 ottobre con la ministra all’Università Anna Maria Bernini, l’Udu ha reso noto l’esito di un sondaggio a cui hanno partecipato circa 20mila studenti e studentesse in 37 città italiane (mancano dati su Genova, Pisa e Bari), un piccolo campione rappresentativo di quei 830mila fuorisede (dati del ministero), concentrati soprattutto a Milano, Roma, Torino, Bologna, Padova, Pisa, Napoli e Firenze.

Costi eccessivi per gli affitti studenteschi

"Molti studenti rinunciano a studiare per i costi eccessivi, le condizioni degli alloggi e la carenza di soluzioni”Simone Agutoli - Responsabile Udu per la questione abitativa

“I record negativi spettano a Milano dove si paga in totale 650 euro in media per una camera singola, seguita da Bologna e Roma sui 500 euro. Sono cifre assurde, dovute un’offerta che non regge il passo con la domanda e che sono quasi impossibili da sostenere per una famiglia media – aggiunge Simone Agutoli, responsabile della questione abitativa per l’Udu –. Il risultato è duplice. Da una parte, molti studenti rinunciano a studiare per i costi eccessivi, le condizioni degli alloggi e la carenza di soluzioni”. Quasi il 30 per cento degli studenti ci dice di essere in grave difficoltà economica ad arrivare a fine mese. Per far fronte a questi costi, quasi la metà delle persone intervistate afferma di svolgere un lavoro (il 14,4 per cento abitualmente, il 29,3 fa lavori stagionali o saltuari e il 55,4 non lavora).

Il 60 per cento degli studenti dichiara di aver fatto molta fatica a trovare alloggio e soltanto il 19 per cento afferma di non aver avuto particolari problemi. In alcune città, come Bergamo, Padova, Bologna, Milano, Napoli e Roma, lo sforzo per la ricerca di un letto è maggiore e gli studenti parlano di “estrema fatica”. Molto difficile trovare un alloggio anche a Torino, Firenze, Cagliari, Parma, Ferrara, Venezia, Pavia, Messina, Palermo, Perugia e Siena. Più semplice, invece, per coloro che decidono di iscriversi agli atenei a Catania, Benevento, Forlì, Salerno-Fisciano, Sassari e Macerata.

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Le difficoltà nella ricerca della casa

"Attenti alla speculazione", dicono quelli dell'Udu: in molte città affittare un posto letto in doppia non è molto più conveniente di una camera singola

Tra le difficoltà in mezzo alle quali devono muoversi, il 30 per cento delle studentesse e degli studenti deve destreggiarsi tra annunci falsi, alcuni (il 12 per cento) segnalano di aver scovato tra le inserzioni delle vere truffe. Un 13 per cento di chi era impegnato a cercare ha segnalato casi di discriminazioni di genere, con quelli annunci in cui si legge: “Si affitta solo a studentesse”. Il 4 per cento denuncia invece casi di razzismo.

Il 5,5 per cento delle persone intervistate ha dichiarato di non avere regolari contratti di affitto, ma di essere in nero. Questo succede a un fuorisede su cinque a Napoli e Catania e, più di rado, ma comunque spesso, a Palermo e Benevento. Sembra diffusa anche la pratica di chiedere garanzie economiche-contrattuali ai genitori (capita al 30 per cento del campione soprattutto a Bologna, Firenze, Torino, Milano e Roma), qualche volta (2-3%) accada che si debba chiedere una garanzia alle banche con una fidejussione.

“Attenti alla speculazione”, sottolineano i rappresentanti dell’Udu in merito ai costi dei posti letto in camera doppia (opzione scelta almeno dalla metà dei fuorisede a Venezia che hanno risposto al sondaggio). In media, costano circa 280 euro al meno, circa il 20 per cento in meno rispetto al costo di una singola, ma la differenza si assottiglia al 10 per cento in città come Pavia e Verona, dove c’è una domanda fortissima.

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Le proposte dell’Udu alla ministra Bernini

“Le tende non sono soltanto il simbolo dell’emergenza abitativa, ma quelle di una generazione che cerca spazi e ascolto”Camilla Piredda - Coordinatrice nazionale dell'Udu

Il 30 ottobre prossimo, davanti alla titolare del Mur insieme alle altre organizzazioni studentesche, Piredda e gli altri rappresentanti dell’Udu intendono portare quattro le proposte: “In vista della legge di bilancio, chiediamo uno stanziamento immediato di 100 milioni per un fondo a sostengo degli studenti fuorisede. Ma anche intervenire sulle borse di studio con almeno 300 milioni, per aumentarle e garantirle a tutti gli idonei. È fondamentale intervenire sulla leva fiscale e sulla regolamentazione, limitando e disincentivando le locazioni brevi turistiche, il canone ordinario e lo sfitto”. Gli affitti brevi per il turismo, incentivati da società come AirBnb, tolgono appartamenti dal mercato e ne fanno aumentare i costi. Poi c’è un altro problema, già denunciato dall’Udu, ed è quello dei fondi del Pnrr destinati alla creazione di studentati, ma finiti soprattutto alla costruzione di residenze private, “due miliardi di euro ai privati per avere pochi posti pubblici per pochi anni e molti posti ad affitti gonfiati”, ha sintetizzato Agutoli.

“L’ultima richiesta – ha aggiunto Piredda – è di prevedere un serio piano di investimenti in alloggi pubblici, stanziando almeno tre miliardi sul bilancio pluriennale e rivedendo il Pnrr. Crediamo invece che il Pnrr debba andare a garantire posti letto accessibili anche agli studenti più bisognosi”. Carichi di queste richieste, i rappresentanti dell’Udu andranno dalla ministra Bernini: “Le tende – ha concluso Piredda – non sono soltanto il simbolo dell’emergenza abitativa, ma quelle di una generazione che cerca spazi e ascolto”.

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