Un gruppo di manifestanti protesta davanti al tribunale di Modena
Un gruppo di manifestanti protesta davanti al tribunale di Modena

Disastro ambientale alla discarica di Finale Emilia, rischio prescrizione

Slitta ancora a Modena l'udienza del processo che vede imputati i responsabili della discarica gestita dalla società Feronia e l'Arpa regionale, e l'ennesimo rinvio preoccupa il pm Marco Niccolini. Intanto il sito continua ad ampliarsi fra le proteste di cittadini e istituzioni locali

Laura Fazzini

Laura FazziniGiornalista

Annalisa Perricone

Annalisa PerriconeStudentessa di giornalismo

1 febbraio 2024

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“Il rischio adesso è che subentri la prescrizione per diversi capi d’accusa”. Non usa mezzi termini il pubblico ministero di Modena Marco Niccolini, dopo che  la giudice Ester Russo ha rinviato per la seconda volta il processo sulla discarica di Finale Emilia, che vede imputati con l’accusa di disastro ambientale i gestori della più grande discarica dell’Emilia Romagna e l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), in quanto responsabile civile. Questo secondo rinvio è dovuto a un errore commesso dalla cancelleria del tribunale di Modena, che ha recapitato l’atto relativo un imputato a un indirizzo sbagliato. Nel frattempo, nonostante le proteste di cittadini e istituzioni, la discarica continua il suo piano di ampliamento.

La nuova udienza è stata fissata all’11 giugno 2024, deludendo la richiesta di ottenere una data più vicina avanzata dal pm Niccolin, che nel 2019 ha ottenuto il sequestro della discarica e ha insistito per includere Arpa come responsabile civile.

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La lunga attesa

A fine gennaio, di fronte al tribunale modenese, un gruppo di manifestanti ha mostrato lo striscione “No Discarica”, proprio mentre in un’aula del palazzo di giustizia gli inquirenti ascoltavano i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Modena, che hanno condotto le indagini contro la gestione della discarica. L’attesa davanti al tribunale è risultata vana, con il pasticcio burocratico che ha provoca malcontento tra i manifestanti. “Non è possibile che succeda due volte allo stesso imputato”.

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La persona in questione è Gianluca Valentini, ex presidente del consiglio di amministrazione della discarica della società Feronia e attuale dirigente di Hera, gruppo multiservizi che include la stessa Feronia, operante in centinaia di comuni della città metropolitana di Bologna. Nell’udienza tenutasi lo scorso luglio, Valentini aveva già ottenuto il rinvio per l’omessa notifica della chiusura delle indagini, che si aggiunge a quest’ultimo slittamento dovuto stavolta alla mancata ricezione, all’indirizzo corretto, della notizia sul cambio del capo d’imputazione.

La discarica di Finale Emilia è gestita da Feronia, società che fa parte del gruppo multiservizi Hera, attivo in centinaia di comuni del Bolognese

Una discarica sempre più grande

Mentre la cancelleria del tribunale di Modena fatica a trovare l’indirizzo esatto di un imputato, enormi camion carichi di terra percorrono la stradina sconnessa che conduce alla discarica di Feronia. A 40 chilometri da Modena, il sito sotto processo continua ad allargarsi, pronto a ospitare nella nuova zona denominata “Feronia 2” tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la regione.

Celeste, titolare di un'azienda agricola poco distante dalla discarica
Celeste, titolare di un'azienda agricola poco distante dalla discarica

“Oggi non si vede nulla a causa della nebbia ma i rumori delle gru li senti subito, non si fermano mai”, racconta Celeste, un contadino che vive poco distante dal sito incriminato. Insieme alla moglie, ha deciso di non dismettere l’attività agricola, nonostante gli affari non vadano nel verso giusto. “Se dopo 30 anni non viene più nessuno per comprare al dettaglio, non ci resta che provare con i cereali e con la grande distribuzione. Non possiamo chiudere, ma soprattutto non vogliamo vendere”.

Il terreno sul quale è stata costruita l’azienda Celeste l’ha ereditato dai nonni e non avrebbe mai immaginato che una discarica facesse razzia di tutti gli spazi confinanti. “Feronia 2 – spiega – l’hanno ottenuta comprando la terra del mio vicino, offrendo un prezzo altissimo. Sono arrivati con i soldi e hanno preso quello che volevano. Ma io non vendo nulla e non vado da nessuna parte”.

Il sito sotto processo continua ad allargarsi, pronto a ospitare nella nuova zona denominata “Feronia 2” tonnellate di rifiuti provenienti da tutta la regione

La protesta del sindaco

Se l’azione dell’Osservatorio civico di Finale Emilia ha portato al processo contro i gestori della discarica, altrettanto deciso è l’impegno dall’amministrazione comunale. Il sindaco Claudio Poletti ha chiesto, infatti, lo stralcio della documentazione prodotta da Arpa, che nel maggio 2023 ha indicato un’elevata presenza nel terreno di metalli pesanti come il manganese, secondo l’Agenzia dovuta all’uso di fertilizzanti agricoli e quindi non direttamente connessa all’attività della discarica.

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Il parere dell’Arpa rischia di cambiare le carte in gioco, in quanto andrebbe ad alzare i valori massimi che regolano la presenza nel suolo dei minerali pericolosi e, di conseguenza, le concentrazioni soglia che indicano il possibile disastro ambientale. Sulla questione il Tar deciderà il prossimo 5 giugno, sei giorni prima dell’udienza dell'udienza.

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