Roma, 25 giugno 2024. La facciata di Palazzo Chigi illuminata in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso di droghe (foto Palazzo Chigi)
Roma, 25 giugno 2024. La facciata di Palazzo Chigi illuminata in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso di droghe (foto Palazzo Chigi)

Politiche antidroga: luci sul fentanyl, ombre sul resto

Il governo lancia l'allarme sulla diffusione dell'oppioide. Per prevenire i rischi servono politiche di riduzione del danno, ma la destra legifera sul divieto della cannabis light

Leopoldo Grosso

Leopoldo GrossoPsicologo e presidente onorario del Gruppo Abele

1 luglio 2024

L'allarme lanciato dal governo e dall’Istituto superiore di sanità sul pericolo fentanyl, l’oppiaceo “n” volte più potente di eroina e morfina, ha lo scopo di difendere la salute dei consumatori. Se una sostanza contiene un veleno, è bene saperlo da chi porta un campione ad analizzare, non dall’autopsia del suo cadavere. È uno degli obiettivi della tanto vituperata e contrastata riduzione del danno (cioè l’insieme di pratiche che permettono di diminuire gli effetti negativi collaterali al consumo, rendendolo meno pericoloso), o prevenzione terziaria, come qualcuno preferisce chiamarla. Stando vicino ai consumatori si cerca di proteggerli dall’overdose e dai rischi più incombenti, sviluppando un rapporto di fiducia. Sentendosi non giudicati e degni di considerazione, poi può accadere, come successo a Perugia, che un consumatore di eroina – che aveva provato una sensazione decisamente più forte e anomala – porti la sostanza all’Unità di strada, équipe mobili di operatori. Analizzata, si è scoperto che la dose conteneva quasi il 5 per cento di fentanyl. È scattato l’allarme a livello nazionale verso i servizi dedicati: Ser.d, pronto soccorso degli ospedali, centri antiveleno. 

Fentanyl, dietro il primo allerta nazionale il lavoro degli operatori di strada a Perugia

Come si intercetta il fentanyl

In Italia, il meccanismo che regola l’allarme ai consumatori è lasciato alla libera iniziativa di ciascun Ser.d. È uno dei tanti tasselli che ancora latitano nell’assunzione piena di una politica di riduzione del danno

Rimane ancora scoperto, e molto “artigianale”, il meccanismo che regola l’allarme di ritorno alla popolazione dei consumatori, lasciato alla libera iniziativa di ciascun Ser.d. A livello europeo esistono invece due app telefoniche tramite cui l’informazione perviene ai consumatori con tempestività e capillarità. In Italia è uno dei tanti tasselli che ancora latitano nell’assunzione piena, da parte del governo e del Dipartimento antidroga, di una politica di riduzione del danno. Una politica che l’Unione chiede ormai da tempo agli Stati nazionali e che oggi persino l’Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), agenzia dell’Onu che coordina la repressione del traffico, ha invocato come necessaria durante l’ultima commissione sulle droghe del marzo 2024. 

Due sono le principali modalità operative per l’intercettazione della diffusione di fentanyl: le unità di strada e i servizi a bassa soglia che analizzano i prodotti adulterati con cui qualche cricca di spacciatori pensa di guadagnare fette di mercato nella competizione illegale, “spruzzando” fentanyl su oppioidi e altre sostanze e alzandone il livello di tossicità; la polizia postale che intercetta le spedizioni tramite web di confezioni mirate di fentanyl, dove gli utilizzatori più sofisticati ed esperti nella navigazione in rete acquistano la sostanza.

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