31 ottobre 2024
Sangermano, qual è il profilo prevalente dei nuovi ingressi negli Ipm nell’ultimo anno?
I minori non accompagnati, provenienti principalmente da Marocco, Egitto e Algeria, costituiscono la maggioranza. Gli ingressi di minori albanesi, invece, sono in netto calo. Attualmente, questi ragazzi rappresentano circa il 48 per cento su base nazionale.
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Lei ha denunciato una crescente diffusione di problemi di dipendenza e comportamentali tra i ragazzi, spesso conseguenti a traumi. Ritiene che negli ipm si riesca a dare una risposta adeguata a queste situazioni?
A maggio 2024, in Italia, si contavano 24.500 minori stranieri non accompagnati, ma solo una piccola parte di loro, circa 280, si trova negli Ipm. Questi giovani sono spesso poliassuntori di droghe come hashish, marijuana, crack, cocaina, mescolate ad alcol e psicofarmaci, soprattutto Rivoltril. Questa dipendenza li porta a entrare nel circuito della droga, tra spaccio e reati come rapine per procurarsi denaro. Spesso sono giovani che presentano disturbi comportamentali, a volte legati a traumi, e perciò difficili da coinvolgere nei percorsi trattamentali, perché tendono a rifiutarli.
Quindi?
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