31 ottobre 2024
In principio fu il decreto Minniti. E ancora prima il daspo per i tifosi violenti, voluto dal Consiglio d’Europa nel 1985 e ratificato in Italia nel 1989. Nel corso dei decenni il “divieto di accedere alle manifestazioni sportive”, daspo appunto, è stato utilizzato per controllare una serie crescente di situazioni lontane dal calcio, ma ritenute lesive della sicurezza e della tranquillità cittadina. Le misure introdotte con i decreti successivi, da quello titolato al ministro Marco Minniti a quello di Matteo Salvini, passando per il decreto firmato da Luciana Lamorgese fino al recente Caivano, parlano di “decoro”, “spaccio”, “disordini”, “risse”, “movida violenta”, “violenza giovanile” e “baby gang”.
Secondo i dati inediti ottenuti da lavialibera, dal gennaio 2017 al settembre 2024 i daspo complessivamente applicati in Italia, per ogni anno, sono aumentati da 331 a 2.982, una crescita dell’800 per cento. A partire dal 2018 la misura è stata applicata in maniera crescente anche sui minori: si è passati da cinque provvedimenti nel 2018 a 343 nei primi nove mesi del 2024. Facendo una somma sull’intero periodo, emerge che in meno di sette anni il numero totale dei daspo è stato di 13.668, di cui 1.240 destinati a minori: ciò significa che quasi un daspo ogni dieci ha riguardato una persona non ancora maggiorenne.
Il recente decreto Caivano, voluto dal governo di Giorgia Meloni, ha rincarato la dose introducendo la possibilità di avvisi e ammonimenti da parte dei questori per 14-18enni e di ammonimenti per 12- 14enni. Il risultato è che nell’ultimo anno i provvedimenti di pubblica sicurezza complessivamente destinati ai minori sono cresciuti dai 380 del 2023 agli 819 dei primi nove mesi del 2024. Di questi una fetta consistente (431) è rappresentata appunto dall’avviso orale del questore, introdotto come misura contro la “violenza giovanile” dall’articolo 5 del decreto Caivano.
Si notano due importanti salti nei numeri. Il primo coincide con il 2021, anno a partire dal quale si segnala il massiccio ricorso al daspo urbano ampliato per l’effetto del cosiddetto “daspo Willy”, il cui nome è connesso alla tragica uccisione del giovane Willy Monteiro. L’allargamento viene introdotto dal decreto Lamorgese e incrementa in chiave “antirissa” l’applicazione dell’articolo 13bis voluto dal decreto Salvini. Il risultato è che si passa da 72 a 1.071 daspo di questo genere, un più 1.400 per cento che riguarda soprattutto i minori: l’applicazione nei loro confronti passa da un caso nel 2020 a 197 casi nel 2021.
Il secondo coincide invece con l’introduzione dell’avviso orale e dell’ammonimento del questore per minorenni in chiave anti “baby gang”, inseriti nel settembre 2023 col decreto Caivano, anche questo ideato come risposta a un cruento fatto di cronaca. Come risultato, nel 2024, la quantità di provvedimenti contro i minorenni raddoppia rispetto all’anno precedente, passando da 380 a 819, coprendo il 23,6 per cento del totale dei 3.466 tra avvisi orali, ammonimenti e divieti applicati nel 2024.
Regioni e città applicano la misura in modo non omogeneo. Lombardia e Campania si collocano stabilmente in cima alla classifica per numero di provvedimenti adottati dal 2017 ai primi nove mesi del 2024 (rispettivamente 2.349 e 2.076), seguite da Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna (con 1.359, 1.356 e 1.016 provvedimenti complessivi). Se si guarda invece alla percentuale sul totale, sono Valle d’Aosta, Abruzzo, Calabria e Toscana a vedere il maggior numero di interventi per i non ancora maggiorenni, con percentuali del 21 e 20 per cento.
In termini assoluti, il maggior numero di provvedimenti contro i minori si registra a Roma (85) seguita da Napoli (84), Torino (67), Palermo (66), Milano (60), Padova e Venezia (55 ciascuna). Guardando solo al 2024, le città in cui si registra l’aumento più importante di provvedimenti sono Firenze, Modena, Venezia e Treviso, mentre è Palermo a segnare il record, con 44 provvedimenti.
Interessante poi notare come, nel 2024, in alcune città siano cresciuti gli avvisi orali introdotti dal decreto Caivano (è successo a Milano, Firenze e Palermo), in altre siano invece aumentati i ricorsi al daspo urbano (è successo a Napoli, Roma e Venezia). Infine, sono stati 11 gli ammonimenti rivolti ai giovanissimi tra i 12 e i 14 anni nel 2024, di cui due ad Arezzo. Gli altri a Verona, Messina, Monza, Milano, Rimini, Piacenza, Forlì, Napoli e Caserta.
di Elena Ciccarello e Andrea Giambartolomei. Grafica di Davide Romanelli
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