Il sindaco di Pagani Marcello Torre, ucciso dalla camorra l'11 dicembre 1980
Il sindaco di Pagani Marcello Torre, ucciso dalla camorra l'11 dicembre 1980

A lavialibera il premio Marcello Torre. "Strumento di denuncia contro ingiustizia e sopraffazione"

Alla rivista di Libera e Gruppo Abele il riconoscimento dedicato alla memoria di Marcello Torre, sindaco di Pagani e uomo giusto ucciso dalla camorra nel 1980

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4 novembre 2024

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Mercoledì 11 dicembre a Pagani, in provincia di Salerno, lavialibera riceverà il premio Marcello Torre, dedicato alla memoria dell’avvocato penalista e sindaco di Pagani ucciso dalla camorra nel 1980. Il riconoscimento verrà consegnato alla direttrice della rivista di Libera e Gruppo Abele, Elena Ciccarello, “per l’impegno di questi anni durante i quali assieme alla tua squadra di giornaliste e giornalisti – spiega Annamaria Torre, figlia della vittima – hai posto il tuo lavoro e le tue doti professionali al servizio della verità e della giustizia, della libertà e della dignità dell’uomo, riuscendo a fare della rivista uno strumento di denuncia e di impegno, per la difesa della democrazia e contro ogni forma di ingiustizia e di sopraffazione”.

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Marcello Torre, giustizia a metà

Marcello Torre fu ucciso la mattina dell’11 dicembre 1980, all’età di 48 anni, da due sicari che lo attesero fuori casa e gli spararono contro una scarica di colpi d’arma da fuoco. “La sua morte fu per la nostra famiglia e per l’intera comunità paganese un colpo durissimo, che ha segnato la nostra vita in maniera indelebile – ricorda la figlia – . A cominciare da quella di mia madre Lucia, che se n’è andata dopo una vita spesa per tenere viva la memoria di suo marito e chiedere per lui verità e giustizia”.

La figlia Annamaria: "La sua morte fu per la nostra famiglia e per l’intera comunità paganese un colpo durissimo che ha segnato la nostra vita in maniera indelebile"

Per l’omicidio Torre, nel 2001, la corte d’assise d’appello di Salerno ha condannato all’ergastolo Raffaele Cutolo, fondatore e capo della Nuova camorra organizzata (Nco), ritenuto il mandante del delitto. Nel 2002 la sentenza è stata confermata dalla cassazione, ma i familiari hanno sempre denunciato come durante il processo non sia mai stata presa in considerazione la matrice politica dell’omicidio “Eppure Marcello aveva scritto chiaramente in una lettera data 30 maggio 1980 e consegnataci solo dopo la sua fine – spiega Annamaria Torre – e dunque ben prima del suo assassinio e anche del terremoto del 23 novembre, di avere intrapreso una battaglia politica assai difficile e di temere per la sua vita”.

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Marcello Torre, un uomo giusto

Il premio Torre serve a tenere viva, anche tra le nuove generazioni, la memoria di un uomo giusto che non si è piegato alle logiche colluse tra camorra e politica locale. “Questa è una storia singolare per il ruolo di mio padre, il contesto nel quale si è sviluppata, le ombre che l’hanno avvolta – continua la figlia –. Dapprima mia madre, poi mio fratello, anch’egli di fatto una vittima innocente, ucciso dal dolore per la morte di mio padre che mai è riuscito a superare, e io, poi ancora i miei figli e mio nipote, abbiamo combattuto ogni giorno della nostra vita perché il nome e la memoria di Marcello non fossero lasciati morire con lui”.

"Abbiamo combattuto ogni giorno della nostra vita perché il nome e la memoria di Marcello non fossero lasciati morire con lui”

Il programma prevede, alle 9.30 all’auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, un incontro tra studentesse, studenti, i premiati e don Luigi Ciotti. A seguire, verrà deposta una corona di fiori in via Perone, la strada dove Torre venne assassinato, quindi nel pomeriggio, dopo la messa alla parrocchia di San Sisto II in Barbazzano, si terrà una tavola rotonda alla pinacoteca dell’auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori con Rosy Bindi,Elena Ciccarello e Paolo Vittoria, docente di Pedagogia generale e sociale all’Università Federico II di Napoli.

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Infine, la cerimonia di conferimento degli attestati alla memoria e la consegna del premio. “Sono passati 44 anni dalla morte di Marcello – conclude Annamaria Torre –, un tempo lungo e difficile. Eppure noi riteniamo ancora fondamentale riempire il più possibile di contenuti e di concretezza le cerimonie che intendono rinnovarne la memoria, attraverso approfondimenti che coinvolgano il mondo intellettuale, quello della scuola e dell’associazionismo, le Istituzioni”.

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