Dalla pagina Facebook de Il nuovo piccolo giornale
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Il nuovo piccolo giornale per una Pagani libera dalle mafie

La pubblicazione fondata da Marcello Torre, il sindaco ucciso dalla camorra perché si opponeva agli affari illeciti dopo il terremoto in Irpinia, è stato rifondato dal presidio di Libera a Pagani e dai familiari del politico

Federico Esposito

Federico EspositoDottorando in Scienze sociali e statistiche dell’Università Federico II di Napoli e referente del presidio di Libera a Pagani

3 maggio 2021

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Meno di 40mila anime vista Vesuvio, Pagani, in provincia di Salerno, ha una storia costellata di episodi legati all’insediamento della criminalità organizzata: due i sindaci arrestati e gli scioglimenti del consiglio comunale, decine i fatti di sangue e ben quattro le vittime innocenti. Qui da dicembre 2016 Il nuovo piccolo giornale ha deciso di fornire uno spazio online di inchiesta e approfondimento sul fenomeno camorristico e sulla politica per offrire un racconto alternativo e di denuncia. Il giornale eredita l’esperienza de Il piccolo giornale, periodico di discussione politica fondato nel 1970 e diretto da Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso dalla camorra nel 1980. Più di quarant’anni dopo, grazie al presidio paganese di Libera e ai familiari di Torre, quel progetto editoriale ha ripreso vita nella sua città con una nuova veste, ma animato dalle medesime intenzioni: restituire dignità a territori difficili e raccontare i fatti senza fare sconti a nessuno.

Questa terza vita de Il piccolo vive una fase di stanchezza per le scarse risorse il proposito della famiglia Torre è continuare perché l'informazione di qualità è un contributo fondamentale per una comunità civile e libera

L’11 dicembre 1980 il democristiano Torre muore sotto i colpi dei clan: si era opposto agli interessi camorristi nella gestione dell’emergenza scaturita dal terribile sisma del 23 novembre. Avvocato penalista di spessore, quell’anno era tornato alla politica dopo un decennio di assenza forzata. Aveva rotto con il suo partito nel ’70 a causa delle zone d’ombra in cui si muovevano esponenti politici locali e uomini della camorra. In questo periodo aveva tuttavia fondato Il piccolo, strumento per rivolgere critiche accese alla Democrazia cristiana paganese e denunciarne connivenze affaristico-criminali. Un’esperienza durata solo due anni, che nel maggio del 1980 gli aveva però consentito di ripresentarsi alle elezioni con il sogno di una Pagani "civile e libera" dalle mafie. Quel progetto politico, rivelatosi vincente, è stato interrotto dalla violenza pochi mesi dopo. Ma attorno alla memoria del sindaco ucciso, parte della comunità ha costruito percorsi durevoli di militanza anticamorra. Il giornale è tra questi.

Terre tremule, l'Irpinia 40 anni dopo

La sua riedizione prende in consegna le speranze del fondatore e le attualizza. I dieci numeri monotematici redatti nel primo anno di attività sono stati ospitati come inserto mensile in diverse testate regionali. La squadra di cronisti ha scritto di argomenti di strettissima attualità con un taglio di approfondimento sulle vicende di cronaca locale e nazionale, riprendendo anche alcune rubriche curate dallo stesso Torre nell’esperienza originale. Questa terza vita de Il piccolo – già negli anni Novanta c’era stato un tentativo di riedizione – vive adesso una fase di stanchezza a causa della scarsità di risorse economiche. Ma il proposito della famiglia Torre è di dare continuità al progetto per non disperdere un patrimonio importante di competenze e una rete di collaborazioni di alto profilo, sia di cronisti locali sia di firme nazionali, nella convinzione che un’informazione di qualità sia contributo fondamentale alla realizzazione del sogno, ancora irrealizzato, di una comunità civile e libera.

Da lavialibera n°8 2021

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