19 dicembre 2024
Conoscere, sperare, andare oltre il "sentito dire": sono questi alcune colonne portanti del lavoro de lavialibera. Ecco perché, nei buoni propositi per l'anno nuovo, vi segnaliamo 10 libri per il 2025 che possono accompagnare lettori e lettrici in un viaggio per capire il mondo che cambia. Sono parte della rubrica "Segnalibro", che trovate in ogni numero cartaceo del nostro magazine.
Ci sono pezzi di storia rimasti al buio, quasi invisibili oppure tendenze o evoluzioni da tenere monitorate, per capire dove si sta andando. Per riuscire a conoscere anche questi, vi segnaliamo 3 libri per il 2025 che raccontano storie diverse, ma in qualche modo legate: quello di provare a fare luce. Abbiamo selezionato per voi:
Segreti e lacune di Benedetta Tobagi
Il Narcos di Daniela De Crescenzo e Tommaso Montanino
Cultura della difesa, cybersicurezza, ma anche parità di genere, sport e attività didattico-culturali: la presenza delle forze armate e delle industrie delle armi nelle scuole è pervasiva. Gli accordi siglati tra i ministeri dell’Istruzione e della Difesa rendono sempre più stretti i rapporti tra educazione e servizio militare, tanto che le scolaresche sono invitate a visitare le basi, provare le attrezzature e partecipare a concorsi artistici e periodi di alternanza scuola-lavoro.
La finalità è quella "di far attecchire sensibilità, solidarietà e senso civico", si legge nelle circolari inviate agli istituti, e vogliono formare giovani obbedienti "con senso del rispetto verso l’autorità". Di segno opposto l’impegno di molti insegnanti, cui va la simpatia di Mazzeo, nel ribadire il "principio-dovere che l’istruzione sia indirizzata alla difesa della pace" e riaffermare che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa.
Benedetta Tobagi, storica e figlia del giornalista Walter Tobagi, ucciso dal terrorismo rosso nel 1980, ricostruisce le grandi stragi terroristiche compiute nel Paese dal 1969 al 1980 partendo dai documenti desecretati e resi finalmente disponibili. "Appena ho iniziato a lavorarci – spiega Tobagi – mi sono resa conto che la ricerca sarebbe stata ardua perché le lacune erano evidenti".
L’autrice si sofferma in particolare su ciò che mancava nelle carte e negli archivi e che di fatto ha ostacolato per lungo tempo "la ricostruzione di una piena verità". Si interroga sulle lacune che coprono il lavoro dei servizi segreti, in un approfondimento che guarda nel passato e rivela le difficoltà anche presenti di indagare le frizioni tra magistratura, intelligence e potere esecutivo per arrivare a una verità sulle stragi terroristiche che sia storica, oltre che processuale.
“Non so, forse potrei mettere a disposizione un’isola. Vi serve?”. La domanda arriva da Raffaele Imperiale, durante un interrogatorio nel carcere di Rebibbia nel marzo 2023 ed è rivolta allo Stato italiano. Si tratta di un isolotto artificiale al largo di Dubai, negli Emirati arabi uniti. Diventato collaboratore di giustizia, il broker internazionale ha movimentato cocaina in tutto il pianeta per un valore di 23 miliardi di euro, secondo le ricostruzioni degli inquirenti.
La carriera criminale di Imperiale si lega non solo agli affari di droga, ma anche con fiumi di denaro, dal contante alle criptovalute, ripuliti con articolati meccanismi di riciclaggio. La ricostruzione dei due autori, dagli Scissionisti di Scampia alla collaborazione con la Dea e l’Fbi, accompagna il lettore in un viaggio del mondo criminale.
Vuoi ricevere tutti gli articoli e gli approfondimenti de lavialibera? Iscriviti alle nostre newsletter gratuitamente!
A lavialibera condividiamo storie di riscatto e speranza, un augurio che in questi 3 libri per il 2025 risuona forte. C'è chi racconta le storie dei ragazzi degli istituti penali per minori e al "Tutti dentro" invocato da alcuni politici risponde con ascolto, la volontà di capire e la possibilità di dare un riscatto vero alle loro esistenze.
C'è chi racconta i viaggi per arrivare in Italia e la sua storia una volta arrivato nel nostro Paese e chi invece immagina un futuro che può trasformare le nostre città in luoghi vivibili, con i servizi a 15 minuti di distanza.
Infine, un percorso tra le vie di Trieste e nella storia di Franco Basaglia.
C’è A., che dopo essere stato rimesso in libertà per l’espulsione, ora gira per Bologna senza documenti. W., che è tornato la terza volta in cella dopo essere stato in comunità. D., che sembra star bene solo in carcere, perché fuori rischierebbe un’overdose a settimana e A., che ha subito tanti di quegli abusi in galera che non vuole più parlare con nessuno. Sono queste alcune delle storie di chi esce, torna, resta e sparisce in quei luoghi di cui si fatica a parlare, ma che avrebbero come obiettivo quello di rieducare: gli istituti penali per minori.
In questo libro, don Cambareri, cappellano dell’Ipm di Bologna, dialoga con Y., in una serie di lettere in cui parla di musica, di futuro, di lavoro, di condizioni degli istituti e di cambiamenti, di benessere fisico e psicologico durante la detenzione. Storie che si intrecciano tra loro e fotografano vite in bilico tra legalità e illegalità, tra slancio e rassegnazione, con una grande speranza: sognarli fuori.
Raggiungere l’Europa, provarci per undici volte, avanti e indietro nel Mediterraneo per tentare di scrivere la parola futuro. Poi l’arrivo in Italia, un lavoro in nero in un cantiere di Torino e una caduta dal tetto che lo segna per tutta la vita. Kasem Mohamed Ibrahim racconta la sua storia, tra un passato in Egitto, l’incontro con Federica, e la creazione di una famiglia. Un percorso a ostacoli, che si apre con una riflessione dal carcere, dove è rimasto 17 giorni e in cui è sembrato che tutti i suoi sforzi di integrazione si fossero vanificati in un attimo.
Ora lavora come educatore professionale in progetti di accoglienza e inclusione dei migranti. "Oggi i miei bambini mi guardano e mi amano così – scrive Ibrahim nelle pagine conclusive del libro –, per quello che sono. Per loro sono papà e basta, papà che è arrivato dall’Egitto con una barca e che vive in Italia. Papà che ha costruito la sua casa in Italia". Un papà che come migliaia di altre persone aspetta ancora la cittadinanza.
Esistono dei luoghi dove è quasi impossibile entrare, posti che delimitano un “noi” e un “loro”. Fino alla chiusura dei manicomi, i “matti” venivano rinchiusi, sedati con farmaci pesanti e bloccati dalle camicie di forza. La loro vita era studiata all’interno delle strutture, evidenziando "comportamenti devianti e pericolosi".
La rivoluzione avviata a Gorizia e poi realizzata a Trieste da Franco Basaglia, insieme ai medici e agli infermieri che hanno lavorato al suo fianco, ha dimostrato che anche per chi aveva vissuto un’intera esistenza in un istituto un’altra vita era possibile. A 100 anni dalla nascita dello psichiatra veneziano, il libro di Foti ripercorre le tappe di un’idea che si è concretizzata fino a diventare legge. Un passo verso il riconoscimento delle interazioni tra individuo e società, la dimostrazione di come una comunità possa supportare (oppure ostacolare) il singolo. Con un grande messaggio: all’interno della città che cura, come la sognava Basaglia, la libertà è terapeutica.
"Non abbiamo più bisogno dell’immaginazione al potere, ma del potere di immaginare i luoghi dove vivere". È questo il punto di partenza e l’obiettivo di vivere in una città dove i servizi sono a 15 minuti di distanza o in territori dove al massimo, per trovare ciò di cui abbiamo bisogno, dobbiamo impiegarne 30.
Un sogno in cui credono molti sindaci, messi alle strette dai cambiamenti che ormai sono quotidianità per milioni di persone che vivono in agglomerati urbani divorati dal cemento e soffocati dalla crisi climatica. Ripensare gli spazi che abitiamo non solo è una risposta democratica alle domande sempre più complesse della contemporaneità, ma può restituire dignità a chi si sposta, a chi vuole vivere in un luogo ospitale, con nuovi stili di vita. Si tratta di un percorso faticoso ma ineludibile: creare le città in cui vogliamo pensare al nostro presente e al nostro futuro, prima che sia troppo tardi.
Andare oltre le apparenze, smontare slogan e fake news è uno degli obiettivi de lavialibera, che prova a dare strumenti per capire un mondo che cambia sempre più velocemente. In questa sezione, vi segnaliamo 3 libri per il 2025 che hanno lo stesso scopo. Un libro che fa ordine sulla scienza dei cosmetici, uno per rispondere alle bufale sul cambiamento climatico e l'altro per ripercorrere la storia del movimento antimilitarista sardo.
Sieri all’acido ialuronico, booster di collagene, tonici con l’acido glicolico: entrando in una profumeria o cercando tra gli scaffali dei supermercati, siamo circondati da prodotti che promettono effetti più o meno miracolosi per ringiovanire viso e corpo. Ma cosa c’è dentro flaconi e tubetti?
Per togliere i dubbi e provare a mettere ordine, Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, risponde alle domande arrivate dalla sua community social per smontare le leggende che spesso accompagnano questo mondo e non temere la lista degli ingredienti che compongono i prodotti di bellezza, con qualche curiosità. In modo semplice e accattivante, da un lato ridimensiona le pubblicità e le azioni di marketing e, dall’altro, spiega la composizione chimica dei cosmetici che acquistiamo. Un modo per scegliere i prodotti migliori e diventare consumatrici e consumatori consapevoli.
"Erutta un vulcano in Islanda col suo immenso carico di polveri e gas, interrompe per giorni il traffico aereo in Europa, ma il problema è la mia Panda del 1998". È capitato a molti di sentire una frase del genere che, per quanto possa sembrare simpatica, dimostra la confusione su un tema tanto discusso quanto complesso: il cambiamento climatico. L’autore prova a fare chiarezza nel mare di provocazioni, fake news e mezze verità che riguardano il clima, il meteo, i cambiamenti di milioni di anni e quelli registrati negli ultimi 30.
Tre sono gli atteggiamenti da evitare: il negazionismo, che elimina il problema; il normalismo, che porta a dire “che è sempre stato così”, ma anche il catastrofismo, che ci vede già estinti ancor prima di aver provato a realizzare alcuni processi di mitigazione e adattamento. Questo libro è una guida per non esperti, che con rigore scientifico ma in modo semplice fornisce uno strumento per orientarsi.
La Sardegna incarna le contraddizioni di un’isola magnifica e sfruttata: dal secondo dopoguerra è diventata terra di vacanze e militarizzazione, piegata da distruzione e spopolamento. Oggi la Regione vive il mito della modernizzazione attraverso la creazione di aree di addestramento, con gli ampi spazi che consentono esercitazioni su vasta scala.
A farne le spese sono il territorio – dove finiscono centinaia di chili di proiettili e scorie – e la salute di persone e animali. Il libro percorre due filoni: da un lato si concentra sulla presenza delle basi internazionali, facendo luce su decisioni poco trasparenti; dall’altro racconta le storie dei movimenti antimilitaristi, che protestano per la pace e contro il nucleare. E su ripercorre gli ultimi 70 anni, confrontando le testimonianze di chi ha minimizzato i rischi e di chi ha cominciato a organizzarsi, diventando resistenza locale. Un modo per ridare dignità a luoghi che da decenni sono servitù militari.
Crediamo in un giornalismo di servizio di cittadine e cittadini, in notizie che non scadono il giorno dopo. Aiutaci a offrire un'informazione di qualità, sostieni lavialibera
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti
Record di presenze negli istituti penali e di provvedimenti di pubblica sicurezza: i dati inediti raccolti da lavialibera mostrano un'impennata nelle misure punitive nei confronti dei minori. "Una retromarcia decisa e spericolata", denuncia Luigi Ciotti
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti