

Chi fornisce le armi a Israele? L'Italia prende tempo, ma intanto acquista da Tel Aviv

Aggiornato il giorno 19 giugno 2025
C’era un’associazione a delinquere che sosteneva la ‘ndrangheta nella Curva Nord, dello stadio Giuseppe Meazza, a Milano, quella degli ultras dell’Inter. Ed era un’associazione a delinquere, semplice, anche quella della Curva Sud, quella degli ultras del Milan. Lo ha stabilito la giudice per l’udienza preliminare Rossana Mongiardo martedì 17 giugno, nel pomeriggio, al termine del primo grado del processo nato dall’operazione Doppia curva. Il processo si è svolto con il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena. Così le condanne più alte, 10 anni, sono andate ai capi delle tifoserie organizzate di Inter e Milan. Da una parte Andrea Beretta, l’esecutore dell’omicidio di Antonio Bellocco e mandante di quello di Vittorio Boiocchi. Dall’altra parte Luca Lucci, con vari precedenti per traffici di droga. Al primo dei due, che dopo alcune settimane in carcere ha deciso di collaborare con la giustizia, la gup ha dato un anno in più rispetto alla richiesta dei pubblici ministeri.
È stata confermata quasi totalmente l'ipotesi accusatoria della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che ha coordinato le indagini della Squadra mobile della polizia e della Guardia di finanza. Erano state individuate due associazioni a delinquere, una per la fazione rossonera, l’altra per quella nerazzurra. In particolare, a quest’ultima si aggiungeva una contestazione grave, l’aver agevolato la ‘ndrangheta, in particolare la cosca Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria), per via di quel ruolo assunto dal 36enne Antonio Bellocco, chiamato a Milano – dopo l’omicidio del capo storico della curva Vittorio Boiocchi – da Marco Ferdico e Andrea Beretta per fornire una protezione dai concorrenti interni della curva e dalle loro pretese. Beretta, sentendo più tardi il suo ruolo vacillare, ucciderà Bellocco il 4 settembre 2024, pochi giorni prima della retata.
Acquista e leggi Curve pericolose, il numero de lavialibera sulla criminalità negli stadi
Se la Dda milanese non ha contestato agli ultras del Milan l’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta, non vuol dire che non ci fossero legami e contatti con uomini delle ‘ndrine e il capo carismatico della Curva Sud, Luca Lucci, coinvolto in molte inchieste su traffici di droga, aveva contatti stabili nell’ambito di questi affari, sia quelli leciti, sia quelli illeciti. E poi c’erano i legami di altri ultras, di gruppi rivali sugli spalti, con altri uomini di spicco della 'ndrangheta in Lombardia.
"Noi i nostri amici non li abbandoniamo. Sul reato associativo sono innocenti"Marco "Pacio" Pacini - Ultras del Milan
Fuori dall'aula bunker di San Vittore, si sono dati appuntamento moltissimi ultras del Milan, affiancati da alcuni esponenti della tifoseria del Brescia, e più distanti una decina di appartenenti ai Boys San, vecchio gruppo della tifoseria interista legato all'estrema destra.
Per i primi, ha preso la parola Marco "Pacio" Pacini, organizzatore delle coreografie della curva, non coinvolto dall'inchiesta: "Noi i nostri amici non li abbandoniamo. Sul reato associativo sono innocenti", ha spiegato ai giornalisti in un raro momento di apertura nei confronti dei media.
Riprendendo molti argomenti dell'avvocato difensore Jacopo Cappetta, Pacini ha cercato di smentire le ricostruzioni dell'accusa: "Non c'è un atto processuale in cui si dice che la Curva Sud ha fatto soldi con i biglietti. Mai gestiti parcheggi, baracchini e altro". Altri episodi di violenze e aggressioni, ha aggiunto, non riguardavano lo stadio. "Oggi può anche andare male, ma in appello o in Cassazione questa cosa non regge", ha affermato.
Secondo lui, "paghiamo la mediaticità della situazione". Un processo mediatico che sarebbe ruotato intorno a vicende che non riguardano direttamente la Curva Sud: "Avere parlato soltanto di robe vecchie – ha detto ai giornalisti –. Di curva sud gli atti non parlano. Stiamo a parlare di Fedez, Emis Killa, Iovino", cioè Cristiano Iovino, il personal trainer "dei vip" vittima di un'aggressione dopo una serata in discoteca. E giovedì 19 giugno, in un altro filone del procedimento Doppia curva, il Tribunale di Milano ha condannato a cinque anni e sei mesi di carcere Francesco Lucci, fratello di Luca, a quattro anni e 20 giorni Christian Rosiello, ex guardia del corpo del rapper Fedez (estraneo ai fatti), e a tre anni e otto mesi Riccardo Bonissi. Tra le aggressioni contestate c'era proprio l'episodio contro Iovino.
Vittorio Boiocchi e Luca Lucci, capi ultras a Milano, ma non solo
Nella requisitoria, il 23 maggio scorso, la procura ha consegnato al gup una memoria in cui descrive le due tifoserie come “milizie private” che erano “in rapporti, conflittuali o meno” non solo con altre tifoserie, ma pure con i club e con “le strutture statali deputate alla repressione dei reati”. Rapporti “con istituzioni e con le società” che hanno generato per loro “una sorta di legittimazione”. Certamente tra le due tifoserie, nonostante la rivalità calcistica, c’era un patto di non aggressione e anche – in certe occasioni – accordi sulla spartizione degli affari.
Per Lucci, che in più udienze si è difeso fino a raccontare che andava ad Arcore per parlare di calcio con Silvio Berlusconi, la procura diretta da Marcello Viola aveva chiesto 10 anni di reclusione. Nove erano gli anni richiesti per Beretta, una pena inferiore che, nonostante tutte le contestazioni, derivava dalla sua decisione di collaborare con la giustizia. I legali dei familiari di Bellocco, tra cui figura l'ex pm Antonio Ingroia, hanno contestato questa scelta della procura.
Ma il "Berro" ha fornito agli investigatori alcune conferme e ha anche dato informazioni sull'omicidio del suo ex capo, Boiocchi: si è autoaccusato di essere il mandante e ha tirato in ballo altri, tra cui il suo braccio destro Marco Ferdico (condannato a otto anni), suo padre Gianfranco (4 anni e 8 mesi) e due uomini in qualità di esecutori materiali dell'agguato mortale. L'omicidio di Boiocchi, detto lo zio, non era però al centro di questo procedimento.
Tra gli altri condannati nel processo Doppia curva, c'è il vice di Lucci, Daniele Cataldo (10 anni), presunto esecutore materiale del tentato omicidio, ordinato, per l'accusa, proprio da Lucci, dell'ultrà Enzo Anghinelli, che si salvò.
La Lega Calcio, l'Inter e il Milan si erano costituiti parti civili. A loro il gup ha riconosciuto dei risarcimenti provvisionali di 20mila, 50mila e 50mila euro ciascuno. Oltre mezzo milione quella che Beretta dovrà versare ai familiari e figli di Bellocco, parti civili nel giudizio abbreviato.
Crediamo in un giornalismo di servizio a cittadine e cittadini, in notizie che non scadono il giorno dopo. Aiutaci a offrire un'informazione di qualità, sostieni lavialibera
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti
Crisi idrica, incendi, mafie e povertà: chi guadagna e chi si ribella nella Sicilia delle emergenze
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti