Narcotraffico
Il significato del termine narcotraffico sembra piuttosto semplice: traffico illegale di droga. In realtà, dietro questa parola composta si nasconde un mondo ampio e complesso, dalla dimensione internazionale che, come tutti i più grandi mercati illegali, è dominato dalla criminalità organizzata. Quello del narcotraffico è un macrocosmo che, specialmente negli ultimi anni, ha riempito le pagine dei giornali e soprattutto gli scaffali delle librerie e gli schermi di cinema e tv, con un’ampia produzione di libri, documentari, film, serie TV (con Netflix in testa) a tema. Merito, forse, del fascino del proibito e del crimine, che ha dato vita a storie dove le vicende della malavita assumono sfumature epiche. Dietro le sceneggiature mozzafiato si nasconde la ben più prosaica estrema povertà dei produttori di droghe, come i coltivatori di coca o del papavero da oppio, la violenza dei trafficanti internazionali e il cinismo di facilitatori e broker. Un business, per l’Italia gestito dai clan mafiosi di camorra e ‘ndrangheta su tutti, che sposta sostanze e denaro lungo rotte transnazionali e transoceaniche, che nel tempo si sono evolute e modificate: dal Centro e Sud America (Colombia e Messico in testa) soprattutto per quanto riguarda la cocaina, al Sud-est Asiatico (con il triangolo d’oro formato da Birmania, Laos e Thailandia) per la produzione di oppio da eroina, passando per l’Europa (Italia e Balcani).