Narcotraffico

Il significato del termine narcotraffico sembra piuttosto semplice: traffico illegale di droga. In realtà, dietro questa parola composta si nasconde un mondo ampio e complesso, dalla dimensione internazionale che, come tutti i più grandi mercati illegali, è dominato dalla criminalità organizzata. Quello del narcotraffico è un macrocosmo che, specialmente negli ultimi anni, ha riempito le pagine dei giornali e soprattutto gli scaffali delle librerie e gli schermi di cinema e tv, con un’ampia produzione di libri, documentari, film, serie TV (con Netflix in testa) a tema. Merito, forse, del fascino del proibito e del crimine, che ha dato vita a storie dove le vicende della malavita assumono sfumature epiche. Dietro le sceneggiature mozzafiato si nasconde la ben più prosaica estrema povertà dei produttori di droghe, come i coltivatori di coca o del papavero da oppio, la violenza dei trafficanti internazionali e il cinismo di facilitatori e broker. Un business, per l’Italia gestito dai clan mafiosi di camorra e ‘ndrangheta su tutti, che sposta sostanze e denaro lungo rotte transnazionali e transoceaniche, che nel tempo si sono evolute e modificate: dal Centro e Sud America (Colombia e Messico in testa) soprattutto per quanto riguarda la cocaina, al Sud-est Asiatico (con il triangolo d’oro formato da Birmania, Laos e Thailandia) per la produzione di oppio da eroina, passando per l’Europa (Italia e Balcani).

Raffaele Imperiale, fotografato di nascosto dagli investigatori

Così il narcos Imperiale riciclava i soldi sporchi

Secondo l'agenzia federale antidroga statunitense, il gruppo di narcotrafficanti legati al broker Raffaele Imperiale ha finora reinvestito 23 miliardi di dollari provenienti dal traffico di droga grazie a frodi finanziarie, società cartiere, …

Daniela De Crescenzo

Daniela De CrescenzoGiornalista

Foto: Flickr, naql (CC BY 2.0)

Quando aprimmo le ali, senza imparare a volare

La Convenzione firmata a Palermo ha in parte tradito le attese: l'impegno nella lotta alle mafie perde di significato quando si accettano leggi e politiche che calpestano i diritti fondamentali delle persone

Luigi Ciotti

Luigi CiottiDirettore editoriale lavialibera

Palermo, 12 dicembre 2000. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan interviene durante la conferenza di firma della Convenzione contro il crimine organizzato transnazionale (UN Photo/Eskinder Debebe)

A 20 anni dalla Convenzione Onu: Palermo non basta

La società civile traccia un bilancio a vent'anni dalla firma della Convenzione Onu del 2000 contro la criminalità organizzata internazionale: molto è cambiato, non sempre in meglio

Elena Ciccarello

Elena CiccarelloDirettrice responsabile lavialibera

Foto: Luca Bravo/Unsplash

L'ultima chat dei narcos

Per il traffico internazionale di droga, le mafie si affidano a servizi che offrono comunicazioni anti-intercettazione. Un'azienda preoccupa le polizie

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoRedattrice lavialibera

Una nave portacontainer nel porto di Amburgo (Julius Silver/Pexels)

Porti d'Europa: moli di coca

Dall'America Latina al Mar del Nord, fin dentro l'Europa. I sequestri di cocaina si concentrano nei porti settentrionali, efficienti e rapidi anche per i narcotrafficanti. I gestori: "La lotta alla criminalità non è di competenza dell'autorità …

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

Davide Romanelli

Davide RomanelliGrafico

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