Fedez ha dimenticato la beneficenza? Dopo il divorzio e il caso ultras, la sua fondazione è ferma da un anno

Per alcuni anni il rapper – che domani e sabato torna in concerto ad Assago – ha stanziato fondi e raccolto denaro per iniziative di solidarietà attraverso la Fondazione Fedez. Dopo la separazione con Chiara Ferragni, in seguito al "Pandorogate", e dopo l'arresto del suo bodyguard, l'ultras del Milan Christian Rosiello, non risultano attività filantropiche. Il cantante ha cambiato il modo di mostrarsi in pubblico

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

18 settembre 2025

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Aveva creato una fondazione con il suo nome, la Fondazione Fedez, per fare beneficenza, stanziare denaro per sostenere progetti destinati a giovani delle periferie o bambini malati. Ha organizzato concerti per raccogliere fondi e tenuto incontri pubblici per parlare dell’importanza della salute mentale. Federico Lucia, in arte Fedez, si mostrava sensibile ai temi sociali e impegnato. Da un anno, però, il cantante non ha più realizzato iniziative di solidarietà. Tra la separazione e infine il divorzio con l’ex moglie Chiara Ferragni, sull’onda del “Pandorogate”, e dopo gli arresti dei suoi amici ultras, il rapper ha messo da parte le attività benefiche.

Nel frattempo Fedez ha mostrato un'immagine diversa di sé, tra un incontro politico di Forza Italia, una giornata sullo yacht con Ignazio La Russa e Daniela Santanché, una partecipazione alla sagra dello stoccafisso in Calabria e un attacco agli attivisti per il clima, che lo contestano per l'uso dei jet privati. Sul sito della fondazione non è stato pubblicato l’ultimo bilancio sociale. Su Instagram, l’ultimo post della Fondazione è del 29 settembre 2024, quando Fedez inaugurava a Roma una casa di accoglienza per le famiglie di bambini malati. Quel giorno era accompagnato dal suo bodyguard, Christian Rosiello, ultras arrestato il giorno dopo nell’operazione Doppia Curva. Da allora, la organizzazione benefica non ha più comunicato le sue attività.

L’onlus di Fedez con mamma e papà

La Fondazione Fedez era "la naturale evoluzione della responsabilità sociale dimostrata da Fedez nelle molte azioni concrete messe in atto in prima persona nelle emergenze che il nostro Paese ha dovuto affrontare negli ultimi anni”

La Fondazione Fedez è stata fondata nel luglio 2021 e iscritta all’Agenzia delle Entrate, registro delle onlus, il 29 aprile 2022. Fedez, che ha staccato un assegno da 30mila euro come dotazione iniziale, ne è il presidente, la madre Annamaria Berrinzaghi la vicepresidente e il padre Franco Lucia consigliere. La sede attuale è in via Lamarmora 26, a Milano, dove c’è anche la Doom Entertainment, società di comunicazione e marketing del cantante.

L'onlus è, o forse era, “per esplicita e dichiarata intenzione del suo fondatore, la naturale evoluzione della responsabilità sociale dimostrata da Fedez nelle molte azioni concrete messe in atto in prima persona nelle emergenze che il nostro Paese ha dovuto affrontare negli ultimi anni”. Durante il Covid, ad esempio, lui e l’allora moglie Chiara Ferragni avevano donato 100mila euro e raccolto offerte per circa 4,5 milioni per costruire dei padiglioni all’ospedale San Raffaele.

L’apertura della fondazione doveva servire a strutturare meglio questo impegno filantropico. “L’impegno della Fondazione sarà quindi mirato alla gestione delle problematiche di disagio più urgenti riguardanti, ad esempio i minori, le minoranze, le persone in condizioni di emarginazione, indigenza o malattia”, si legge sul sito, coniugandolo con un impegno “a sostegno dei settori della musica (e, più in generale, dello spettacolo), della cultura, dell’arte e dello sport”. 

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Le donazioni benefiche di Fedez

I bilanci sociali sono chiari. Una grossa parte dei soldi dati in beneficenza dalla fondazione arrivavano direttamente da Fedez, e un’altra parte venivano raccolta nel corso di iniziative volute da lui. Nel 2021, primo anno di attività, la fondazione ha impiegato 220mila euro, di cui 120mila messi dal cantante e i restanti derivanti da erogazioni liberali, raccolti con aste benefiche, contributi di aziende che hanno realizzato il merchandising e una parte del ricavato del suo album, “Disumano”. Di questi, 200mila sono stati donati per alla Fondazione Tog, fondata dall'imprenditore Carlo De Benedetti per assistere bambini affetti da gravi patologie neurologiche. La rimanenza serviva alla gestione della onlus del cantante. 

Dal bilancio sociale sulle attività del 2022, si legge che nel corso di quell’anno ha raccolto in totale 343mila euro di cui 180mila euro dal suo fondatore, circa 10mila da erogazioni liberali e 139mila da raccolte tramite gli sms solidali in occasione del concerto “LoveMi”, in piazza Duomo il 28 giugno 2022. La fondazione ha stanziato fondi per 332.665 euro di cui 130mila alla Fondazione Tog (ma su Instagram nel luglio 2022 mostrava un assegno da 400mila euro). Altri 130mila sono stati destinati al Comune di Rozzano per realizzare uno skatepark: “Sono particolarmente emozionato e felice di poter sostenere Rozzano, luogo che mi ha visto crescere, perché credo che sia fondamentale non dimenticare mai le proprie radici – scriveva sempre su Instagram –. E, oggi più che mai, è importante creare degli spazi che permettano alle persone di riunirsi e di stare insieme per ritrovare il valore della socialità”. Altri 62.586 euro venivano donati alla Croce Rossa Italiana destinati al progetto “Emergenza Ucraina” per acquistare “un automezzo isotermico per trasportare medicinali che necessitano di una temperatura particolare durante lo spostamento”. I restanti costi sono attribuibili a oneri per raccolte fondi occasionali, servizi e altri oneri diversi di gestione. 

Torino, 27 febbraio 2024. Fedez in posa con alcuni giovani davanti ai fotografi, tenuti a bada dal bodyguard Christian Rosiello (Foto A. Giambartolomei)
Torino, 27 febbraio 2024. Fedez in posa con alcuni giovani davanti ai fotografi, tenuti a bada dal bodyguard Christian Rosiello (Foto A. Giambartolomei)

Nel 2023 i fondatori hanno messo 170mila euro e raccolto quasi 80mila euro da erogazioni liberali. I costi sono stati superiori dei ricavi, ma nel bilancio sociale non è scritto a chi siano stati destinati i fondi usciti. Non è scritto nella relazione, però in quell’anno Fedez – aveva rivelato Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano – ha ceduto a una società che produce uova di Pasqua la licenza per l’utilizzo del suo nome e della sua immagine (sulla confezione compariva un disegno del cantante con una maglietta e la scritta “Sosteniamo Tog”) in cambio di un compenso destinato alla Fondazione Fedez, da girare poi alla fondazione creata da De Benedetti.

Nel marzo 2023 alla Fondazione Fedez arriva anche un premio “per aver contribuito con la forza innovatrice dei social a costruire progetti di charity e generosità sociale". Il riconoscimento “consiste in un platfond di spazi pubblicitari per un valore di 100mila euro” che – si legge nel comunicato sul sito – “andrà ad aumentare la visibilità di tutte le iniziative che saranno messe in campo al fine di offrire un reale contributo al progetto che sarà individuato tra le tante richieste, ma soprattutto consentire la reale partecipazione di tutti”. 

Il 2023 è anche l’anno in cui Fedez ripropone il concerto LoveMi con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’associazione Andrea Tudisco. Dall’autunno 2023 fino alla primavera 2024 il cantante si impegna pubblicamente a sostegno della salute mentale dei giovani: “È un’emergenza, ma nessuno con potere decisionale in Italia ne parla – dichiarava a Che Tempo Che Fa –. Lo scorso governo ha stanziato per il bonus psicologo 25 milioni di euro che ha coperto solo il 10% del fabbisogno. Ora si parla di tagliare questi soldi nella nuova finanziaria. Chiedo sommessamente al governo che non venga fatto”. Lancia una petizione online, ferma sotto il target, e nel 2024 partecipa a incontri pubblici con i giovani, ad esempio al Circoli dei lettori di Torino e poi al Salone del libro.

Un’altra iniziativa, importante, che la Fondazione Fedez sostiene nel 2024 è la ristrutturazione di un villino confiscato alla criminalità organizzata diventava ufficialmente una casa di accoglienza per le famiglie con bambini affetti da malattie gravi, gestito dall’associazione Andrea Tudisco. La fondazione del cantante “ha deciso di sostenere l’intera opera di ristrutturazione dell’immobile in modo che sempre più famiglie abbiano la possibilità di affrontare con dignità e serenità il difficile periodo di cura dei propri figli”. Un altro impegno lodevole.

L'ultima apparizione per la Fondazione Fedez e gli ultras del Milan

“Fedez specificava che voleva fosse ‘una cosa di beneficenza’ e Lucci si diceva molto interessato, affermando di fare già da tempo attività di beneficenza”Tribunale di Milano - Motivazioni sentenza di condanna a Christian Rosiello

Il 29 settembre Fedez è a Roma per l’inaugurazione ufficiale di questo spazio. Ad accompagnarlo c’è il suo bodyguard, Christian Rosiello, già al centro di un episodio che ha destato l’attenzione delle cronache mondane e non solo: la rissa e la spedizione punitiva contro Cristiano Iovino, personal trainer “dei vip”, nell’aprile 2024. Rosiello è un ultras del Milan, legato al capo della Curva Sud Luca Lucci, e la mattina dopo – il 30 settembre – finisce in carcere nell’ambito dell’operazione Doppia Curva. Lo scorso 19 giugno il Tribunale di Milano ha condannato Rosiello a 4 anni e 20 giorni di reclusione per associazione a delinquere ed estorsione.

Dagli atti di quell’indagine sui gruppi ultras di San Siro emergono i contatti, tra l'ottobre 2023 e il novembre 2023, di Fedez con Lucci (i cui problemi di giustizia erano già molto noti) e l’intenzione del primo di fare affari con il secondo, sia per entrare nella gestione di un locale di Milano, l’Old Fashion, sia per la commercializzazione di un prodotto. Il cantante si rivolge al capo della tifoseria rossonera per aprire un canale di vendita della sua bevanda “Boem” nei bar dentro lo stadio di San Siro durante le partite, garantendo una percentuale a Lucci. Anche in questo caso, è riassunto nelle motivazioni della condanna a Rosiello, “Fedez specificava che voleva fosse ‘una cosa di beneficenza’ e Lucci si diceva molto interessato, affermando di fare già da tempo attività di beneficenza”.

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