Kazuend/Unsplash
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Benvenuti nella sesta estinzione di massa

Il ritmo di scomparsa delle specie viventi è oggi diecimila volte superiore a quello di nascita. L'arrivo dell'uomo moderno ha causato un'incredibile perdita di biodiversità, fondamentale per la nostra stessa esistenza

Franco Correggia

Franco CorreggiaNaturalista esperto di biodiversità e dinamica degli ecosistemi

3 maggio 2021

Se oggi si entra in un motore di ricerca e si digita il termine biodiversity, l’esplorazione del web restituirà circa 70 milioni di risultati. Anche solo questo banale indice rivela come il concetto di biodiversità costituisca attualmente uno dei cardini portanti non solo del sapere scientifico, ma del nostro modo corrente di decodificare e interpretare il mondo che ci circonda. Proviamo quindi a definirlo: con il termine biodiversità si intende la varietà di geni, di specie e di ecosistemi che tesse l’intera trama della natura vivente. Vi rientrano la diversità genetica, che raccoglie la somma totale del patrimonio genetico degli esseri viventi presenti sul pianeta, la diversità specifica, che indica il numero delle specie che abitano la biosfera (piante, animali, funghi, protisti, cromisti, batteri, archei, virus) e la diversità ecosistemica, che registra l’insieme degli ambienti naturali planetari.

Ambiente, dove nessuno vive isolato

A che serve la biodiversità?

La biodiversità è il fattore cruciale nel mantenimento degli equilibri dinamici della biosfera, nel governo dei cicli biogeochimici e nella stabilizzazione del clima. Per un ecosistema, un elevato livello di biodiversità (quindi la presenza al suo interno di una ricca trama di specie interconnesse) incrementa la sua resilienza, ossia la sua capacità di recuperare rapidamente e ripristinare le condizioni iniziali dopo aver subito una perturbazione esterna. La diversificazione biologica rende dunque meno fragili e più reattivi gli ecosistemi in caso di stress e rappresenta un elemento centrale nei processi di adattamento ai mutamenti ambientali. 

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