Rave di Viterbo, per Lamorgese era impossibile sgomberare

Nell'informativa alla Camera dei deputati la ministra dell'Interno ha ricostruito la gestione dell'ordine al teknival Space Travel di Valentano. Contestazioni da Lega e Fratelli d'Italia: sullo sfondo i giochi di Salvini e Meloni

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

16 settembre 2021

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I fatti gravi sono due: un ragazzo morto annegato, una denuncia per violenza sessuale. Poi ci sono stati 30mila euro di spese per ripulire la campagna di Valentano (Viterbo), ma nessuna carcassa di animale morto, né altri animali abbandonati. In totale 4.235 partecipanti al teknival Space Travel 2.0 di Ferragosto (tra i quali 784 stranieri) sono stati identificati e denunciati. Una ricostruzione ben diversa da quella che parlava di vari decessi e stupri e stranieri arrivati a migliaia in Italia, nuovo eldorado degli amanti dei rave. Nessun servizio di “scorta” è stato messo in atto per condurre una quarantina di camper verso l’area, a differenza di quanto diffuso da un quotidiano e rilanciato dalla destra. È il bilancio fornito ieri pomeriggio dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un’informativa alla Camera dei deputati sul rave avvenuto dal 13 al 19 agosto scorso, evento che segnala “una certa ripresa del fenomeno a livello europeo, anche come reazione alle restrizioni della pandemia”, ha detto il capo del Viminale.

La ricostruzione fornita dal ministro

Solo dopo la soffiata di un ex frequentatore di rave verso l'una di notte, i carabinieri di Valentano hanno potuto perlustrare la campagna al buio

Lamorgese ha ricostruito in ordine cronologico i fatti a cominciare dalla sera del 13 agosto quando intorno alle 20.45 in Toscana le forze dell’ordine incappano in un gruppo di circa 50 persone a bordo di 40 camper tra Livorno e Cecina. Agli agenti, alcuni degli autisti hanno detto genericamente di andare a sud, verso la Puglia. A bordo non avevano casse, altoparlanti o altro materiale legato ai free party, ma alcune di quelle persone avevano precedenti di polizia per invasione di terreno o edifici, reato tipico di chi organizza o partecipa ai rave party. Per questo motivo è stato deciso di controllarli, o meglio di “attuare un articolato servizio di osservazione e monitoraggio, allo scopo di accertare quale effettivamente fosse il loro luogo di destinazione finale”. Un rapporto di polizia e la relazione del prefetto di Viterbo hanno definito questa procedura “scorta” e da giorni il quotidiano La Verità, ripreso dagli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia, attacca la ministra dicendo di aver fatto “scortare” i camper fino alla destinazione.

Intorno a mezzanotte e mezza ai carabinieri della compagnia “Tuscania” sono arrivate le telefonate di un ex frequentatore di un rave party: sapeva che di lì a poco sarebbe cominciato un evento vicino a un lago, ma non sapeva dire esattamente dove perché il luogo prescelto sarebbe stato indicato ai partecipanti dagli organizzatori solo dopo l’arrivo dei primi mezzi e il montaggio delle casse. Solo un minuto prima dell’una, in una seconda telefonata, l’uomo ha fornito le coordinate, una zona rurale isolata a nord del lago di Mezzano. Un’auto dei carabinieri è così uscita della stazione di Valentano per perlustrare la zona del lago. Al teknival (un rave party di più giorni) che si trovava in aperta campagna c’erano già moltissime persone “non identificabili per via del buio”. Più o meno alla stessa ora i camperisti fermati in Toscana sono arrivati nella zona, per poi disperdersi sulle tante strade sterrate e buie e ritrovarsi nei paraggi del lago di Mezzano.

Gli operatori della riduzione del danno raccontano la loro esperienza allo Space Travel di Valentano

I provvedimenti delle istituzioni: dissuasione, non repressione

“I servizi di cinturazione e controllo hanno scongiurato l’arrivo di un numero di persone ben superiore, ipotizzato in 30mila, come emerge da confidenze raccolte dalle forze di polizia tra i partecipanti”Luciana Lamorgese - ministro dell'Interno

Trovata l’area, le autorità hanno cercato di chiudere parzialmente la zona per scoraggiare l’arrivo di altri partecipanti. Soltanto con la luce le forze dell’ordine hanno potuto quantificare le presenze: oltre 4mila persone. Il Dipartimento di pubblica sicurezza, ha aggiunto il ministro, ha inviato rinforzi e quelli dispiegati tra il 14 e il 19 agosto ammontano a circa 900 unità: “I servizi di cinturazione e controllo hanno scongiurato l’arrivo di un numero di persone ben superiore, ipotizzato in 30mila, come emerge da confidenze raccolte dalle forze di polizia tra i partecipanti”.

Visto l’elevato numero di partecipanti, che sarebbe salito a circa 8mila persone nel momento clou, le autorità hanno deciso di non intervenire con la forza. La decisione è stata presa dal comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica riunito sabato mattina alla prefettura di Viterbo: “Visto l’elevato numero di persone, tra cui molti minori, la vastità dell’area e il numero di mezzi, veniva attivata un’attività dissuasiva e non un’azione di forza. Uno sgombero dell’area, con ricorso a mezzi come idranti e lacrimogeni, con molte stoppe che potevano andare a fuoco e dove c’erano sistemi elettrici precari avrebbe provocato più rischi per l’ordine pubblico”, ha sintetizzato Lamorgese ricordando che le responsabilità locali sono in capo a prefetti e questori e che le loro decisioni “sono state ampiamente condivise dal Dipartimento di pubblica sicurezza” e anche da lei stessa. “Proprio in ragione delle gravi conseguenze che avrebbe potuto comportare l’uso della forza e io stessa ho seguito passo passo il corso della vicenda non appena si sono delineati i precisi contorni rapportandomi con il capo della polizia, direttore generale del dipartimento di pubblica sicurezza, con il prefetto di Viterbo e da ultimo anche con il sindaco di Valentano e ho ritenuto che la scelta operativa non avesse alternative”.

La fine (anticipata) del rave 

“Gli organizzatori del rave hanno messo in atto un metodo capace di approfittare di tutte le circostanze favorevoli per aggirare i meccanismi di prevenzione che avrebbero potuto intercettare ed evitare l’evento”

Evitando l’arrivo di nuove persone, scoraggiando la permanenza e “isolando la frazione più irriducibile, i cui propositi sarebbero stati quelli di proseguire a oltranza il rave” fino al termine del 23 agosto, “il 18 di agosto è cominciato il deflusso fino al 19 agosto e l’area è stata liberata senza incidenti”. Su quest’ultima parola i deputati di destra hanno iniziato a rumoreggiare. Lamorgese ha ricordato la morte di un giovane ritrovato nel lago: “Sono in corso indagini per appurare le cause del decesso”. Ha affermato che i partecipanti identificati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria “in vista di misure di prevenzione” per reati quali manifestazione non autorizzata, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, invasione di terreni ed edifici. Alle forze di polizia è arrivata una denuncia per violenza sessuale sporta da una cittadina italiana nei confronti di un cittadino con precedenti di polizia. Al Viminale, poi, è arrivata una “richiesta di risarcimento stragiudiziale presentata dalla società proprietaria della tenuta agricola che ha sporto anche denuncia per il furto di 15 ovini, due batterie elettriche, gasolio e latte”. Sarebbe quella di Piero Camilli, l’imprenditore sindaco di Grotte di Castro (Vt), già candidato al Senato da Fratelli d’Italia e proprietario dell’area su cui si è svolto il teknival. 

Per quanto riguarda le bonifiche del luogo, il Comune ha incaricato una ditta di ripulire l’area, un costo di 30mila euro che non dovrà pesare sull’amministrazione, ha detto la ministra. Il timore di focolai covid sembra passato, come evidenziato da un’indagine epidemiologica dell’Asl di Viterbo: “Non si sono registrati casi di positività nelle persone che hanno aderito all’iniziativa” di screening, tra i residenti e tra alcuni partecipanti.

Possibile prevenire e prevederlo? All’apparenza no per via della segretezza adottata in occasioni così, con la diffusione delle indicazioni geografiche a giochi ormai fatti su chat private: “Gli organizzatori del rave hanno messo in atto un metodo capace di approfittare di tutte le circostanze favorevoli per aggirare i meccanismi di prevenzione che avrebbero potuto intercettare ed evitare l’evento”, ha detto il ministro sottolineando come fosse un weekend di traffico intenso, quello di Ferrgosto, e come neanche dalle forze di polizia europee fossero giunte informazioni. Inoltre Lamorgese ha voluto ricordare anche come in molti altri rave e teknival degli ultimi anni non ci sia mai stato un intervento con la forza “se non quando l’hanno potuto consentire circostanze di tempo, di luogo e quando concesso dal numero di partecipanti”, prediligendo quando possibile di impedire sul nascere l’organizzazione con interventi tempestivi.

Rave party, il "dionisiaco" tra analisi chimica o manganello

Sullo sfondo, la destra all’attacco del Viminale e la sfida Salvini-Meloni

“Come si può sostenere che il ministro Lamorgese – che ha consentito per giorni e giorni un rave party illegale nel quale ci sono stati morti, stupri e droga, senza che il governo muovesse un dito – sta operando bene per me è un mistero”Giorgia Meloni - Fratelli d'Italia

Sullo sfondo di questa vicenda, però, ci sono i continui attacchi della destra contro la ministra Lamorgese, critiche dure e richieste di dimissioni che proseguono da settimane. Tra gli argomenti utilizzati contro di lei, gli sbarchi e alcuni episodi di cronaca con protagonisti migranti, ma anche la gestione del rave: “Come si può sostenere che il ministro Lamorgese – che ha consentito per giorni e giorni un rave party illegale nel quale ci sono stati morti, stupri e droga, senza che il governo muovesse un dito – sta operando bene per me è un mistero”, ha detto a inizio settembre Giorgia Meloni, a capo di Fratelli d’Italia.

Ancora più duro della Meloni è Matteo Salvini, predecessore di Lamorgese al Viminale e segretario della Lega che, tuttavia, è una delle forze di governo, fatto noto anche alla ministra: “Quando gli attacchi partono da chi sostiene il governo, diventando martellanti e personali, finiscono per danneggiare l’immagine dell’amministrazione e dell’intero esecutivo”, diceva la titolare del Viminale in un’intervista al Corriere della sera riferendosi al suo predecessore. “Rave party abusivi, femminicidi, baby gang, accoltellatori: se il ministro Lamorgese è in grado di fare bene il ministro lo dimostri, altrimenti si faccia da parte”, replicava lui a distanza. In tutto questo, poi, c'è la contesa tra Salvini e Meloni per il controllo della destra: la Lega, una delle forze che sostengono il governo di Mario Draghi, teme di perdere consensi a vantaggio di FdI, uno partito all'opposizione dell'esecutivo. 

Le reazioni alla Camera

L’informativa di Larmogese non ha soddisfatto i deputati di Lega e FdI, da tempo impegnati in una continua contestazione contro il capo del Viminale. Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio (già promotore di una legge per inasprire le pene per la detenzione di quantità minime di droghe leggere) ha prima descritto il rave come la calata dei lanzichenecchi, con ragazzi “entrati nel centro del paese mettendo a ferro e fuoco, stuprando”; poi ha fatto un’intemerata contro l’immigrazione. “Si chiede un’informativa su una questione precisa e puntuale, e si torna sul tema dei migranti. La ragione è semplice: i migranti vengono usati come arma di distrazione di massa”, ha sottolineato Federico Fornaro di Liberi e uguali. Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia, ha definito i partecipanti “criminali”: “sarebbe bastato un suo input per sgomberare quella gente”. "Se fosse stata praticata oggi saremmo qui a raccontare un’altra storia, una storia più tragica”, gli ha risposto a distanza Fornaro. Lollobrigida è anche stupito del fatto che al teknival “ci fosse addirittura un laboratorio con personale specializzato per descrivere la qualità delle droghe che venivano assunte”, uno dei drug-check fatto dalle associazioni per la riduzione del danno. La ministra, ha continuato l’esponente del partito di Meloni, “avrebbe dovuto arrivare e scusarsi con Piero Camilli”.

Ha infine proposto di organizzare un rave party a Sutri, cittadina di cui è sindaco, il deputato e critico d’arte Vittorio Sgarbi in un’intervento che è sembrato a discolpa della ministra: una tre giorni di musica scelta da lui, con acqua minerale, controlli antidroga, pulizie a carico degli organizzatori. “Un rave party autorizzato, cioè la negazione dei rave party”.

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