Salsicce, salse e ortaggi: "Così trasformo l'odio dei fascisti", dice lo street artist Cibo

Ha coperto di murales centinaia di svastiche disegnate sui muri della Bassa veronese, infastidendo l'estrema destra. Intervista a Cibo, street artist

Francesca Dalrì

Francesca DalrìGiornalista, il T quotidiano

21 febbraio 2022

Ride di gusto, ha un marcato accento veneto e un ottimismo coraggioso. A renderlo famoso sono stati i piatti che disegna sui muri con bombolette spray per coprire l’odio. Non un odio qualunque, quello che si esprime con simboli e mitologie neofasciste. "Sono il segreto del mio successo, senza di loro non sarei nessuno – scherza Cibo, alias Pier Paolo Spinazzè, classe 1982, street artist di Vittorio Veneto che realizza le proprie opere soprattutto nella Bassa veronese, ma anche in giro per l’Italia –. L’odio è un’emozione molto potente, capace quasi di eguagliare l’amore. E per un artista qualsiasi emozione è meglio dell’indifferenza. Ho deciso di farne un uso speciale, anche perché in cucina non si butta via niente". Così svastiche, croci celtiche e frasi razziste sono state cancellate con un tratto dalle immagini di pizza, ravioli, pasta e fagioli. Tutti realizzati con "ingredienti di stagione e a chilometro zero, secondo le tradizioni del luogo", precisa.

“Le mie opere sono fatte per essere rovinate. Dopo ogni attacco aggiungo un ingrediente, finché non vinco”

Quanti murales hai realizzato?
Centinaia, ormai sono 24 anni che vado avanti. A casa ho una mappa dove li segno tutti, ma rimane segreta altrimenti li perderei. Una volta, in una sola notte, ne hanno sfregiati 30: i neofascisti sono estremamente organizzati. 

Ventiquattro anni di murales e ancora non hai finito di coprire tutte le svastiche? 
Il lavoro non è mai diminuito e se volessi potrei occuparmi di questo progetto tutti i giorni. In altre zone, appena compare una svastica su un muro, il Comune manda qualcuno a cancellarla. Invece, nella provincia veronese sono parte del panorama. D’altronde quando vince l’Hellas (squadra di calcio di Verona, ndr), le macchine vengono parcheggiate a forma di svastica.

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