La società dei rifiuti è l’altra faccia della società dei consumi.Dark side di una luna bulimica, convinta di potersi espandere in eterno. Produciamo, consumiamo e quindi creiamo rifiuti. Li disperdiamo incuranti nell’ambiente, fino a non sapere più come e dove nasconderli. Una situazione critica su cui la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente infierito, con il suo carico di mascherine e guanti in lattice abbandonati ovunque, e con i suoi provvedimenti emergenziali che hanno allargato le maglie dei controlli.
Duri a morire, i rifiuti finiscono sottoterra, o nel mare, o bruciati nell’aria. Spazzatura che diventa business. Il traffico dell'immondizia attira criminali a caccia di soldi facili e mafie con l'esigenza di lavare denaro. La criminalità organizzata si infiltra nelle falle del sistema, approfittando dei varchi lasciati aperti da una normativa farraginosa e una governance debole. Parlare di rifiuti, quindi, significa discutere di modelli di sviluppo e crescita, ma anche della necessità di rivederne i processi di gestione, tenendo conto dell’impossibilità di scaricarne i costi esclusivamente sulle casse pubbliche.