14 giugno 2024
Mónica Estefanía Chub Caal, 32 anni, è una voce politica di spicco nella difesa dei diritti della comunità Lgbtqi+ maya in Guatemala, dove oltre il 60 per cento della popolazione è indigena. Lei stessa è una donna trans maya Q’eqchi, ma preferisce definirsi “Identità plurale”.
"La parola trans – spiega – è imposta dalla società patriarcale e colonialista".
Identità, generazione fuori dai binari
Di fatto, lei e la comunità Lgbtqi+ indigena della regione di Alta Verapaz si identificano come Ixq jalan jmuel, che in lingua Q’eqchi’ significa "identità plurali". "Sono plurale perché sono tante cose insieme: mi riconosco nel genere femminile, sono maya e defensora del territorio".
Essere un’attivista Lgbtqi+ in Guatemala ha un costo e Monica lo sa bene. Secondo l’Asociación Lamda, ci sono stati 34 assassini di persone Lgbtqi+ nel 2023 e le ultime tre vittime erano donne trans. Un numero che potrebbe essere più alto, poiché molte donne vengono registrate come uomini e non incluse nelle statistiche dei transfemminicidi.
Transessualismo, la libertà non è un'etichetta
Le donne trans indigene sono a rischio di violenza costante, a causa della loro identità di genere e indigena che le rende vittime non solo di omofobia ma anche di razzismo. E così in tante sono costrette a migrare verso la capitale e dedicarsi al lavoro sessuale. Monica, a differenza di molte altre, ha avuto il supporto della sua famiglia che le ha permesso di non allontanarsi dalla propria comunità di origine.
Andres, attivista trans: "Femministe, non odiatemi"
Nel 2020 ha ottenuto la legalizzazione del suo nome femminile, ma lo stato guatemalteco non autorizza il cambio di genere e i documenti riportano ancora il sesso maschile. Nel 2018, è stata presentata al Congresso la ley de identidad de genero – la legge sull'identità di genere – (iniciativa 5395), per permettere alle identità plurali di poter autodeterminare il proprio genere. Tuttavia, la norma non è stata approvata perché considerata una minaccia per la famiglia tradizionale.
Monica oggi continua a battersi affinché questa legge venga nuovamente messa in discussione.
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