31 ottobre 2024
La carcerazione giovanile si sta allontanando sempre più dallo spirito originario del Dpr 448/88, che ha riformato il processo penale minorile e che la prevedeva come extrema ratio, quando tutte le altre possibilità sono esaurite. Oggi, invece, è diventata l’intervento prioritario. Questo perché genera consenso, ma rimane un palliativo: l’aumento della pena non è mai stato un vero deterrente. In 33 anni di lavoro in questo ambito non ho mai visto un ragazzo dire: "L’anno scorso ho fatto una rapina perché la pena era di un anno, ora che è di un anno e mezzo non la faccio più". Non è questo il motivo che spinge un giovane a scegliere se compiere o meno un reato. La realtà è che in alcuni quartieri e contesti sociali manca qualsiasi forma di prevenzione primaria.
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