10 settembre 2020
Sostiene Telmo Pievani che la mente umana non riesce a comprendere fino in fondo le conseguenze del nostro impatto sulla Terra. È un pensiero troppo ampio, spaventoso e privo di facili soluzioni, dunque siamo portati a rimuoverlo. Anche di fronte alle alluvioni improvvise, il riscaldamento dei mari, la perdita di biodiversità o le pandemie, homo sapiens è portato a occuparsi di ciò che gli è più vicino, nel tempo e nello spazio, ed è anche questa la ragione per cui attorno alle questioni climatiche si concentrano tanti negazionismi.
L’evoluzione ci ha dotato di un cervello che non riesce ad affrontare questioni globali, multigenerazionali, che si esprimono in modo probabilistico. Eppure le ricadute della crisi ecologica sono visibili a chiunque voglia vederle.
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