Ecomafie

Il termine ecomafie indica “i gruppi della criminalità organizzata che basano buona parte della loro attività e delle loro entrate in azioni che causano in maniera deliberata o meno il degrado del territorio e dell'ambiente”. La definizione è ripresa testualmente dal rapporto “Le ecomafie - il ruolo della criminalità organizzata nell’illegalità ambientale”, realizzato nel 1994 da Legambiente, con la collaborazione di Eurispes e dell’Arma dei Carabinieri. Il documento rappresenta il debutto ufficiale del termine ecomafia, neologismo ideato dal giornalista Enrico Fontana, allora responsabile dell’Osservatorio permanente Ambiente e Legalità. C’era bisogno di una nuova parola? Evidentemente sì, visto il successo che la definizione ha riscontrato negli anni, fino al punto di entrare nei testi legislativi. Il merito è stato quello di riuscire a tenere insieme nel concetto i due “cicli” più importanti che alimentano questo business illegale a danno dell’ambiente: il cemento e i rifiuti. Nel primo ciclo, rientra la filiera dell’abusivismo edilizio e dei grandi appalti, zona grigia in cui gli interessi della criminalità organizzata si saldano con quelli della speculazione. Nel secondo ciclo, invece, la miniera d’oro è l’immondizia, centro gravitazionale di un traffico sporco (in tutti i sensi), capace di generare ecodisastri come la Terra dei Fuochi.

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Potenti e impuniti. Anche i ricchi delinquono

I crimini dei ricchi provocano danni gravi e diffusi, ma non subiscono conseguenze giudiziarie né sociali

Elena Ciccarello

Elena CiccarelloDirettrice responsabile lavialibera

Un deposito di rifiuti tessili in Cambogia (Francois Le Nguyen/Unslpash)

Vestiti usati e camorra fashion

L'abbigliamento di seconda mano va di moda ed è più sostenibile per l'ambiente. Piace ai giovani ma anche alle mafie, che sui rifiuti della fast fashion hanno costruito un business illegale

Andrea Giambartolomei

Andrea GiambartolomeiRedattore lavialibera

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Rappresentanti della commissione Ecomafie durante il sopralluogo alla Sra di Polla (Foto dalla relazione conclusiva)

Rifiuti in Tunisia, le colpe della Regione Campania

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, presieduta da Stefano Vignaroli, ha pubblicato la relazione sul caso dei container di rifiuti partiti da Salerno per il porto di Sousse

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Parco nazionale Ranthambore, Rajasthan (India). Una ruspa carica sui camion la sabbia estratta illegalmente dal fiume Banas (Dinodia Photos/Alamy Foto Stock)

Granelli d'oro

Per crescere, le città hanno bisogno di sabbia. Ma il consumo mondiale annuale è il doppio di ciò che i fiumi riescono a produrre. I trafficanti indiani lo sanno e fanno affari d'oro: "È simile alla mafia italiana per capacità d'infiltrazione e …

Carlo Pizzati

Carlo PizzatiGiornalista e scrittore

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Marcianise, rogo in un'azienda di rifiuti sequestrata (Ciro Fusco - Ansa )

Terra dei fuochi, bonifiche e riforme ferme da 13 anni

Per eliminare i rischi e ridurre le spese serve organizzare un corretto ciclo dei rifiuti. Altrimenti l'Italia continuerà a pagare all'Europa 120mila euro al giorno

Daniela De Crescenzo

Daniela De CrescenzoGiornalista

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