Una foto satellitare di Palmi, comune in provincia di Reggio Calabria. L'amministrazione locale usa i droni per scovare costruzioni abusive
Una foto satellitare di Palmi, comune in provincia di Reggio Calabria. L'amministrazione locale usa i droni per scovare costruzioni abusive

Palmi, un comune contro gli abusi edilizi

Il comune calabrese utilizza i droni per scovare le costruzioni illegali, ma demolizione e smaltimento hanno costi elevati e non sempre sostenibili per le amministrazioni locali

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

31 ottobre 2024

Dalla cima del monte Sant’Elia il panorama toglie il respiro. Da quassù è facile tracciare i confini di Palmi, comune di 19mila abitanti in provincia di Reggio Calabria noto per le acque turchesi e le sue grotte, ma anche per la feroce faida di ‘ndrangheta scoppiata alla fine degli anni Settanta e mai del tutto sopita.

Monte Sant’Elia è un luogo di una bellezza unica, che il Comune ha deciso di valorizzare ordinando la demolizione delle baracche abusive che deturpavano il paesaggio. Il provvedimento è stato firmato dal sindaco Giuseppe Ranuccio, il più giovane nella storia di Palmi, a cui lo scorso agosto è stato assegnato il premio nazionale Ambiente e Legalità, istituito da Legambiente e Libera, per il suo impegno contro l’abusivismo edilizio e la tutela ecologica.

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I costi altissimi delle demolizioni

"Negli uffici abbiamo pratiche in corso di istruttoria e altre già definite, con tanto di ordinanza di demolizione. Purtroppo, anche quando l’amministrazione è decisa a procedere, mancano i soldi"

L’intervento sulla montagna è importante perché in Italia, e soprattutto al Sud, completare una demolizione non è semplice: spesso i comuni devono affrontare le proteste dei proprietari – "qui non abbiamo avuto problemi simili, nessuno si è avvicinato e comunque non avrebbero trovato alcuna sponda", precisa il sindaco – ma soprattutto costi rilevanti e non sempre sostenibili. "Negli uffici abbiamo pratiche in corso di istruttoria e altre già definite, con tanto di ordinanza di demolizione. Purtroppo, anche quando l’amministrazione è decisa a procedere, mancano i soldi. Capisco che può sembrare un alibi ma è così, senza liquidità l’iter si ferma. Per demolire un condominio di tre piani e smaltire le macerie – insiste il sindaco – servono 80mila euro; la legge prevede che il costo sia addebitato al responsabile dell’abuso, ma quei soldi li sborsa il comune e non tornano mai più indietro".

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Nuovi strumenti di prevenzione

Nonostante i problemi di cassa, il Comune è riuscito a demolire una decina di costruzioni abusive, a fronte di un migliaio ancora in piedi. "Viste le difficoltà sulle irregolarità esistenti, cerchiamo di prevenire i nuovi abusi attraverso l’utilizzo di droni e sovrapposizioni cartografiche, che permettono di intercettare tempestivamente l’avvio di nuovi cantieri. Una volta scoperto e accertato l’abuso, non resta che sospendere i lavori e demolire. Inoltre, abbiamo disposto un nuovo regolamento che commina sanzioni amministrative, e quindi multe pecuniarie, a chi compie questi illeciti".

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Nel frattempo, anche Palmi ha partecipato al bando pubblicato dal ministero delle Infrastrutture per la concessione di contributi che coprono il 50 per cento del costo degli interventi di rimozione o demolizione delle opere o degli immobili abusivi. Una volta ricevuto il denaro, ogni comune ha 12 mesi per stipulare il contratto con l’impresa, che deve concludere l’intervento entro 24 mesi (con possibile proroga di eguale durata), pena la revoca dell’aiuto.

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