Le ville abusive nel promontorio palermitano di Pizzosella
Le ville abusive nel promontorio palermitano di Pizzosella

Abusivismo all'italiana

Il decreto Salva Casa varato dal governo Meloni è il quarto condono della storia nazionale, che ancora una volta premia chi ha costruito senza rispettare le regole

Fabio Dessì

Fabio Dessìgiornalista Nuova Ecologia

31 ottobre 2024

Dopo quelli del 1985 (governo Craxi), 1994 e 2003 (governi Berlusconi), il 24 luglio è entrato in vigore il quarto condono della nostra storia, camuffato sotto una sigla rassicurante: decreto Salva Casa. La legge 195/2024 contiene “regali” a favore di chi ha costruito abusivamente: ad esempio, il concetto di “variazione essenziale” è stato così tanto esteso, ampliandolo agli interventi che stravolgono il progetto approvato, che la verifica della doppia conformità (alla disciplina urbanistica-edilizia in vigore al momento della realizzazione e a quella vigente alla presentazione della domanda di sanatoria) prevista dall’articolo 36 del dpr 380/01 resterà applicabile a pochi casi. Saranno condonati gli aumenti consistenti di cubature e gli interventi difformi in aree sismiche, finora non sanabili. La cancellazione dell’articolo 32, sempre del dpr 38/01, garantisce poi l’applicazione della procedura semplificata per l’accertamento di conformità anche agli interventi su immobilicon vincoli o costruiti in difformità in parchi e aree protette. E ancora, la proroga a 240 giorni dell’esecuzione delle demolizioni ordinate dai Comuni. All’ampliamento della sanatoria si aggiunge la deregulation sui cambi di destinazione d’uso degli immobili in città, senza standard per servizi pubblici e parcheggi. Infine, ciliegina sulla torta, il silenzio-assenso dei comuni a 45 giorni dalla domanda di sanatoria.

Condono elettorale

Il protocollo in Campania 

Imparato: “Quando vuole, la politica sa governare i territori nel rispetto del bene comune e nell’interesse dei cittadini di vivere in abitazioni sicure”

Il fenomeno del mattone illegale è tornato a crescere in tutto il Paese, ma da una delle regioni più colpite è arrivato un segnale di inversione di rotta. A settembre è stato siglato un protocollo tra la procura di Napoli e la Regione Campania sugli immobili abusivi, in particolare in aree a rischio. "Abbiamo tenuto una riunione con i sindaci di Bacoli, Barano d’Ischia, Forio d’Ischia, Ischia, Pozzuoli e Quarto per rendere operative le demolizioni di immobili abusivi situati nelle aree R3, a elevato rischio idrogeologico – ha detto il governatore Vincenzo De Luca – e l’amministrazione ha dato disponibilità a finanziare le operazioni di abbattimento". Due milioni e mezzo di euro per demolire 20 immobili indicati dai magistrati, sei a Ischia, gli altri 14 tra Bacoli e Quarto. "La sinergia tra procura, regione e comuni – ha commentato la presidente di Legambiente Campania Mariateresa Imparato – dimostra che le sentenze si possono rispettare e che le ruspe possono entrare in azione. E che, quando vuole, la politica sa governare i territori nel rispetto del bene comune e nell’interesse dei cittadini di vivere in case sicure". Quella dell’abusivismo, ha aggiunto, "è una piaga non più tollerabile, soprattutto per l’acuirsi dei rischi nelle zone dov’è più concentrato il fenomeno, dai Campi Flegrei alle isole, in particolare Ischia".

Tra crolli e speranze 

La frana che ha colpito Casamicciola nel 2022, a Ischia
La frana che ha colpito Casamicciola nel 2022, a Ischia

Ischia è il luogo che meglio spiega quanto sia rischioso costruire abusivamente in territori segnati dal dissesto idrogeologico e resi più fragili dai sempre più frequenti eventi estremi. Basti ricordare l’alluvione che due anni fa ha colpito Casamicciola Terme, causando dodici morti, feriti e sfollati e danneggiando 40 abitazioni. Sull’isola si ripetono frane e alluvioni – senza dimenticare il terremoto del 2017 – e in molte zone le case non dovrebbero esserci. Averle costruite, ha detto il presidente regionale dell’Ordine dei geologi Egidio Grasso, è stato "come giocare alla roulette russa". A Casamicciola a essere abusiva è addirittura una casa su due. Non stupisce allora che nella campagna elettorale del 2022, a caccia di voti sull’isola, un volantino della Lega recitava: "condono edilizio subito".

Uragani e siccità, la vendetta della natura

Guardando alla metà piena del bicchiere, va sottolineato che nel Mezzogiorno si muove anche qualcos’altro. Uno dei candidati all’edizione 2024 del premio Ambientalista dell’anno è Giuseppe Giovì Monteleone, sindaco di Carini (Pa), che ha liberato la costa da centinaia di costruzioni, eliminando gli scarichi e iniziando la bonifica della spiaggia per far tornare il mare accessibile e balneabile. C’è poi il sindaco di Palmi (RC), Giuseppe Ranuccio, a cui lo scorso agosto Legambiente e Libera hanno assegnato il premio Ambiente e legalità per il suo impegno contro l’abusivismo edilizio.

Una questione nazionale

Il fenomeno del cemento illegale non è prerogativa del solo Sud, ma riguarda tante altre regioni del Centro e del Nord Italia: Lazio, Toscana, Veneto, Lombardia. Nell’isola d’Elba, senza lo straccio di un permesso, spuntano ville e accessi privati al mare, mentre a Milano negli ultimi due anni la procura ha aperto dieci inchieste su presunti abusi edilizi in cantieri di lusso, coinvolgendo imprese, archistar e dirigenti comunali. Fortunatamente, almeno le norme per regolarizzare i grattacieli del capoluogo lombardo sono rimaste fuori dal decreto Salva Casa. Sarebbe stato difficile farle passare per “abusivismo di necessità”.
 

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