L'ex albergo Marina di Castellone a Formia, bene confiscato alla camorra
L'ex albergo Marina di Castellone a Formia, bene confiscato alla camorra

Basso Lazio, nessuno vuole i beni confiscati alla camorra

I beni confiscati ai clan ci sono, ma solo pochi vengono assegnati e utilizzati. Vicino alla casa dei Bardellino dovrebbe andare la Finanza, ma oggi non c'è ancora nessuno

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

Aggiornato il giorno 12 maggio 2023

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Nel 2011 durante l’operazione Golfo – che ha portato all’arresto di alcuni esponenti del clan Bardellino residenti a Formia – le forze dell’ordine hanno requisito tre immobili intestati a Ernesto Bardellino in via Giorgio la Pira, una strada stretta e lunga che collega via Vindicio a viale Unità d’Italia.
 
 
Bardellino, fratello del boss Antonio ed ex sindaco di San Cipriano d’Aversa, oggi risiede nella stessa via, in un appartamento intestato alla moglie. Il giorno del blitz i carabinieri hanno dovuto forzare due sbarre automatiche abbassate, una all’ingresso e l’altra all’uscita della strada, che la scorsa estate sono state ripristinate senza alcuna autorizzazione e senza il placet del Comune, cui sono stati affidati i beni confiscati alla camorra collocati nella stessa via.
 
Nella strada in cui abita Ernesto Bardellino una sbarra automatica che chiude la via è stata ripristinata senza l'autorizzazione del Comune
In provincia di Latina, gli immobili sottratti alla criminalità organizzata (dati aggiornati al 22 luglio 2022) sono 539, 226 dei quali assegnati. Le aziende confiscate sono 67, ma solo per 19 è stata decisa una destinazione. In generale, si registra una forte difficoltà nell’attivazione di percorsi di riutilizzo sociale. Nella sola Formia (dati aggiornati a maggio 2022) i beni confiscati sono 11, ma soltanto cinque risultano assegnati.
 
 
Nell’ottobre del 2019 il Comune si è aggiudicato un bando regionale per ristrutturare uno degli appartamenti requisiti a Bardellino e destinarlo alle famiglie in difficoltà. La sindaca di allora, Paola Villa, aveva pensato di collocare in quegli spazi l’assistenza odontoiatrica per chi non riesce a pagare le cure, ma con il cambio di giunta il progetto è naufragato. A ottobre 2021 due immobili sono stati ceduti in comodato d’uso gratuito al Centro navale della guardia di finanza, ma a un anno di distanza gli spazi sono ancora vuoti.
 
A ottobre 2021 due immobili sono stati ceduti in comodato d’uso gratuito alla Guardia di finanza, ma a un anno di distanza gli spazi sono ancora vuoti
Sembra invece essersi sbloccata la situazione relativa all’ex albergo Marina di Castellone, appartenuto a Cipriano Chianese, avvocato e imprenditore che per conto dei Casalesi ha ideato il sistema di smaltimento illecito dei rifiuti, condannato in via definitiva a 18 anni di carcere per associazione camorristica e avvelenamento di acque. Il 17 febbraio 2021 il grande complesso a due passi dalla spiaggia, non troppo distante da porto Vespucci e dalla centralissima via Vitruvio, è stato assegnato al Comune. L’idea è realizzare un centro di aggregazione sportivo per i giovani della vela, oltre a un museo multimediale.
 
Un bene che da anni è in uso è la grande villa con piscina in località Acquatraversa (cinque minuti d’auto dai ruderi della discoteca Seven Up), appartenuta all’ex vicesindaco di Santa Maria Capua Vetere Nicola Di Muro, vicino ai Casalesi. L’edificio è sede dell’associazione La Casa giusta, che offre ospitalità a donne e bambini richiedenti asilo politico e protezione internazionale.
 
 
Nell’elenco figura poi un terreno di oltre 4mila mq appartenuto a Ernesto Bardellino, mai assegnato. L’area, che si trova in località Santa Maria La Noce, dovrebbe essere destinata a realtà che operino nell’ambito della disabilità: il bando è stato esplicato, ma la procedura è andata deserta.
 

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