Un crocifisso ligneo al monastero San Magno di Fondi (Foto Marco Panzarella)
Un crocifisso ligneo al monastero San Magno di Fondi (Foto Marco Panzarella)

Luigi Ciotti: "Nel basso Lazio, contro l'indifferenza"

Nel sud Pontino convivono malaffare, contraddizioni e silenzi. Nel torpore generale c'è però chi si impegna ogni giorno per destare le coscienze

Luigi Ciotti

Luigi CiottiDirettore editoriale lavialibera

Aggiornato il giorno 12 maggio 2023

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Le terre di confine sono zone ricche di interesse e spesso di contraddizioni. Regioni che vedono intersecarsi il bello e il brutto, le potenzialità e le fragilità di territori diversi, con esiti non sempre prevedibili, né felici. Il basso Lazio, dove la redazione de lavialibera ha scelto di condurre l’inchiesta che troverete nelle prossime pagine, è uno di questi luoghi “a scavalco” fra identità molteplici, che creano contaminazioni culturali positive ma anche complicità criminali nefaste.

Sono terre di pochi dove tutto o quasi è privatizzato da élite economiche opache, legate a camorra e 'ndrangheta e, oggi, anche di origine straniera

Ci sono stato spesso, ospite soprattutto del monastero San Magno, a Fondi, un porto di terra dove trovano approdo tante storie di vita e di impegno, e a partire dal quale prendono il largo iniziative preziose per la comunità: educative, spirituali, solidali. Per dire che parliamo di una terra attraversata anche da un sano fermento, abitata per la maggior parte da brave persone, generose e oneste. E che ha dato i natali a uomini come Pietro Ingrao, un gigante della nostra democrazia, capace come pochi altri di far contare la voce degli ultimi e degli sfruttati nelle scelte politiche nazionali.

Basso Lazio, dove mafie e corruzione non fanno scandalo

Il mercato della droga

Non sono passati troppi anni – era il 2008 – da quando al centro delle cronache finì il mercato ortofrutticolo di Fondi, fra i maggiori in Europa grazie alla produzione agricola di una fra le campagne italiane più fertili, l’agro Pontino. Purtroppo si scoprì che altrettanto fertili erano gli affari delle mafie, vere padrone degli scambi, capaci di infiltrare i commerci legali per mimetizzare i traffici illeciti, uno su tutti quello della droga. L’allora prefetto di Latina Bruno Frattasi propose più volte il commissariamento del Comune per estirpare i legami tra criminalità e istituzioni locali, ma fu osteggiato dal governo in carica: episodio, fra gli altri, di una lunga storia di provvedimenti mancati, impediti o frenati, all’insegna di una scarsa trasparenza.

C'è una Chiesa coraggiosa e attiva, unita dalla memoria di chi, come don Cesare Boschin, ha sacrificato la propria vita per difendere l'integrità di questi luoghi

Fondi, Formia, Gaeta: terre di confine e dunque terre di nessuno? Piuttosto, terre di pochi, dove tutto o quasi è privatizzato da élite economiche opache, legate a camorra e ‘ndrangheta e oggi, sempre di più, anche di origine straniera: russa soprattutto. I soldi girano e ne girano tanti, creando l’illusione di un benessere generalizzato. Un benessere però effimero, di facciata, perché non poggia su un valore reale creato attraverso il lavoro, gli investimenti economici puliti e le opportunità di crescita culturale e sociale.

 

Questa ricchezza frutto di narcotraffico, gioco d’azzardo, riciclaggio di denaro in attività commerciali, armi e prostituzione, ha imparato a fingersi generosa verso il territorio. Riesce a comprarsi tutto, incluso il consenso dei cittadini attraverso regalie e favori, e una buona quota dell’informazione che si dimostra spesso complice, asservita nel silenzio agli interessi sporchi. C’è chi si adegua per convenienza e chi per paura, perché parliamo comunque di poteri in grado di esercitare una forte pressione attraverso le minacce e una violenza che resta sottotraccia, ma esiste. Di fatto, in pochi si lamentano, in pochi si allarmano, in pochi denunciano le situazioni di privilegio e sfruttamento sulle quali il lusso ostentato si fonda.

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Contro la criminalità servono responsabilità e consapevolezza

Ad esempio, lo sfruttamento nelle campagne attraverso il caporalato, comune a tante zone d’Italia e che qui colpisce, in particolare, i lavoratori indiani di religione sikh, fra cui ragazzini minorenni, costretti a lavorare anche 14 ore al giorno per paghe da fame. Non è un caso se nel 2021, insieme a Casacomune, abbiamo scelto proprio Fondi e il monastero San Magno per organizzare un corso su come i diritti della terra si leghino ai diritti delle persone, e la cura dell’ambiente naturale sia premessa e viatico di un tessuto sociale sano. In quell’occasione abbiamo cercato di unire una prospettiva di studio alla sensibilizzazione del territorio, con l’obiettivo di evidenziare il furto esteso di bene comune – dalla fecondità del suolo alla dignità dei cittadini – che la criminalità in senso stretto, e la gestione criminogena del potere in senso lato, perpetrano ai danni della collettività del sud Pontino.

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Quell’iniziativa è avvenuta nel solco di tante altre, figlie di un lavoro di rete tra associazioni, scuole, amministratori onesti e chiese locali. C’è una Chiesa coraggiosa e attiva, unita dalla memoria di chi, come don Cesare Boschin – al quale è dedicato il presidio di Libera presso il monastero – ha sacrificato la propria vita per difendere l’integrità di questi luoghi. Ci sono tanti educatori attenti, che provano a convogliare le energie dei giovani in direzione di una maggiore responsabilità e consapevolezza. Un esempio è il documento Noi scegliamo, una carta per l’impegno civile nel contrasto al caporalato e al traffico di droghe, sottoscritta da centinaia di studenti e studentesse delle scuole di zona.

Lo scintillio di questi luoghi abbaglia e disorienta, convincendo molte persone ad accontentarsi di una prosperità posticcia

L’impegno di tutti, incluso lo sforzo di documentazione compiuto dalla redazione de lavialibera, è mettere in luce ciò che di fatto avviene sotto il sole, ma paradossalmente beneficia delle zone d’ombra sempre più ampie nella coscienza di tanti. Lo scintillio dei locali alla moda sulla costa, come i fanali delle auto costosissime e potenti che rombano sulle strade del basso Lazio, abbaglia e disorienta, convincendo molte persone ad accontentarsi di una prosperità posticcia, che rifulge proprio come uno specchietto per le allodole. Chi però ha a cuore il futuro di queste terre, si spende per costruire ben altro! Diritti, legalità, uguaglianza: seguendo quel faro della Costituzione che è l’unico capace di dissipare le tenebre dell’ingiustizia e illuminare la strada verso un domani di libertà e dignità per ciascuno.

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