
Guerra in Congo, l'interesse del Ruanda per il coltan e gli accordi con l'Ue

21 dicembre 2023
I paesi più ricchi sono quelli che corrompono di più e lo fanno negli Stati più poveri e meno tutelati. La capacità di competizione sui mercati esteri, le risorse economiche e la presenza di multinazionali giocano un ruolo fondamentale. Non a caso, ai primi posti dei paesi esportatori di corruzione figurano Stati Uniti, Germania e Regno Unito, dove sono state registrate rispettivamente 652, 169 e 132 transazioni illecite. A seguire, Francia, Olanda e Svizzera. In fondo alla classifica compaiono, invece, Slovacchia, Islanda e Turkmenistan, con lo 0,02 per cento di tangenti pagate. L’Italia si trova al 13esimo posto, preceduta da Brasile e Giappone, con 40 trasferimenti di denaro corrotti mappati, tutti con lo stesso comune denominatore: il pagamento di mazzette nei paesi più poveri per aggiudicarsi le gare di appalto delle grandi opere.
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