Pechino, 27 luglio. 2024. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni al suo arrivo all'aeroporto di Pechino (Foto governo.it)
Pechino, 27 luglio. 2024. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni al suo arrivo all'aeroporto di Pechino (Foto governo.it)

Il revisionismo storico di Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si è mai dichiarata antifascista e anche in occasione dell'anniversario della Strage di Bologna ha omesso di riconoscere le responsabilità dell'estrema destra

Rosy Bindi

Rosy BindiEx ministra della Salute, presidente Commissione antimafia nella XVII legislatura

2 settembre 2024

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrebbe dovuto fin dall’inizio del suo governo sottrarsi alle accuse di nostalgie del ventennio fascista. Purtroppo non l’ha fatto, se non in modo episodico e selettivo: le leggi razziali o la deportazione degli ebrei italiani. Gli anniversari della strage di Bologna e dell’Italicus hanno reso evidente che l’impossibilità di dichiararsi antifascista sta nel legame, culturale e sentimentale, della destra al governo con il neofascismo degli anni Settanta e Ottanta.

Il governo Meloni mostra il volto autentico della destra

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