
Referendum 8 e 9 giugno, come votare da fuorisede e i quesiti

1 maggio 2025
Oggi la fusione dei ghiacci della calotta del Polo nord e di quelli che sono sopra la Groenlandia sta stuzzicando parecchi appetiti. Sono state inaugurate nuove rotte marine – prima fra tutte quella a nord-ovest – che rischiano di intensificare il traffico navale, con una serie di gravi controindicazioni ambientali per zone così fragili. E alcune nazioni come gli Usa di Donald Trump hanno ipotizzato addirittura una guerra di conquista per la Groenlandia, attratte dalle grandi risorse presenti sotto il suo ghiaccio.
Tutto ciò sarebbe disastroso perché i Poli e i ghiacci che vi si trovano sono regolatori del clima di tutta la Terra. Innanzi tutto, già adesso la fusione dei ghiacci amplifica il riscaldamento globale con un effetto di feedback molto potente. Dove non c’è più la superficie bianca del ghiaccio che riflette all’indietro quasi tutta l’energia proveniente dal Sole, ora c’è quella scura del mare o del terreno che invece assorbe buona parte di quella energia. Assorbendola si riscalda e riscalda l’atmosfera sovrastante, aumentando la temperatura. Il risultato è che in questo modo si fondono ancora più ghiacci, che a loro volta fanno aumentare ulteriormente la temperatura, e così via in un circolo vizioso.
Il cambiamento climatico in 5 punti e alcune buone notizie
C’è poi un altro aspetto: l’acqua dolce che proviene dalla fusione dei ghiacci di Polo nord e Groenlandia va a mescolarsi con le acque più salate che salgono verso nord in Atlantico dall’equatore. Sembra che proprio questa corrente stia rallentando e che in futuro potrebbe fermarsi, generando uno stop anche della corrente del Golfo che mitiga il clima del nord Europa. Procedendo in questa direzione rischieremmo di avere un’Europa tagliata in due, con i Paesi mediterranei bollenti e quelli inglesi e scandinavi caduti in una piccola era glaciale: una condizione altamente destabilizzante.
Infine, la fusione completa dei ghiacci della Groenlandia porterebbe a un innalzamento del livello del mare di circa sette metri, con danni economici ingentissimi per un arretramento enorme delle coste, con migrazioni e abbandono forzato di megalopoli, ma anche di città più piccole e altre strutture della nostra civiltà. Quello che sta accadendo ci renda consapevoli che gli interessi di pochi “consumerebbero” un bene comune come il clima e porterebbero a impatti distruttivi per la maggioranza degli abitanti del pianeta. Salvaguardare ciò che abbiamo con azioni che fermino il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici ad esso associati è l’unica via percorribile.
Da lavialibera n° 32, Terra bruciata
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti
Crisi idrica, incendi, mafie e povertà: chi guadagna e chi si ribella nella Sicilia delle emergenze
La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti