Frontiere (poco) intelligenti

Nei passati vent'anni abbiamo visto una serie di tecnologie digitali implementate in questo contesto. Un cambiamento che sta avvenendo con poco controllo pubblico e in condizioni di vuoto normativo

Rosita Rijtano

Rosita RijtanoGiornalista

10 settembre 2020

Un’intelligenza artificiale con il compito di aiutare la polizia di frontiera a individuare "i migranti illegali” e contribuire alla "prevenzione del crimine e del terrorismo”. È l’obiettivo di iBorderCtrl, un progetto che ha incassato ben quattro milioni e mezzo di euro nell’ambito di Horizon 2020, il programma di finanziamento creato dalla Commissione europea per supportare la ricerca all’interno del Vecchio continente. La tecnologia si propone di beccare i bugiardi analizzando le espressioni che fanno mentre rispondono alle domande poste da una sorta di poliziotto virtuale via webcam. Peccato poggi su dubbie basi scientifiche e gli errori cui va incontro siano stati documentati da diverse inchieste giornalistiche.

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