
Guerra in Congo, l'interesse del Ruanda per il coltan e gli accordi con l'Ue

3 novembre 2020
Corruzione e mafie ostacolano l’equo accesso alle cure, danneggiando i cittadini più fragili. Lo sostiene Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia dopo una lunga esperienza da pm antimafia e presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).
Perché le mafie sono così interessate alla sanità?
Ci sono due ragioni principali. Una è squisitamente economica: la sanità riceve molti investimenti, anche di denaro pubblico, soprattutto in un Paese come l’Italia. Poi è uno strumento per acquisire consenso sociale, molto importante per le mafie perché permette di ottenere visite mediche o commesse di ogni tipo, fornire posti di lavoro e avere rapporti privilegiati: i clan cercano di inserirsi schierando i propri colletti bianchi o sfruttando i rapporti con la politica, che può nominare i dirigenti delle aziende sanitarie.
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Politica all'attacco della magistratura. Il governo italiano, come quello di altri paesi occidentali, mostra insofferenza verso alcuni limiti imposti dallo stato di diritto delegittimando giudici e poteri di controllo