
Guerra in Congo, l'interesse del Ruanda per il coltan e gli accordi con l'Ue

16 aprile 2020
Attraverso i porti transita gran parte delle merci movimentate nel globo. Secondo l’Eurostat, nel 2018 hanno viaggiato via mare il 79,3 per cento delle merci esportate dall’Italia e circa il 99,4 per cento di quelle importate. Anche le organizzazioni criminali prediligono questo canale per trafficare i carichi di stupefacente. Nel 2018, secondo la Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa, gruppo che mette insieme gli esperti di polizia, carabinieri e guardia di finanza per il contrasto al narcotraffico, ndr), sono stati effettuati sul confine marittimo circa il 78 per cento dei sequestri di cocaina, il 60 per cento di quelli di eroina e il 99 per cento di hashish.
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