
Don Italo Calabrò, pioniere dell'antimafia sociale

3 maggio 2021
Sono passati due anni da quando, nell’aprile del 2019, un’inchiesta giornalistica ha portato all’attenzione del grande pubblico un argomento di solito riservato agli addetti ai lavori: l’impiego che si fa nelle indagini dei trojan, software in grado di infilarsi in computer o smartphone per monitorarne le attività, senza farsi notare. La testata statunitense Motherboard e l’associazione Security without borders hanno svelato l’esistenza di uno di questi programmi (Exodus) su Play store, il negozio digitale di Google, mascherato da innocue applicazioni.
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Con i criptofonini, i clan della Locride gestivano il narcotraffico internazionale da San Luca, paese di tremila anime arroccato sull'Aspromonte jonico. Tramite il "denaro volante", sistema informale di trasferimento di valore gestito da cinesi, con contatti a Dubai, pagavano la droga ai cartelli sudamericani. Con il beneplacito dei paramilitari, tonnellate di cocaina partivano da Colombia, Brasile e Ecuador per poi raggiungere il vecchio continente grazie agli operatori portuali corrotti dei principali scali europei. L'ultimo numero de lavialibera offre la mappa aggiornata degli affari della 'ndrangheta, così per come l'hanno tracciata le ultime indagini europee, in particolare l'operazione Eureka