Beni confiscati, Papa Francesco "benedice" progetto in Argentina

Il pontefice ha scritto agli studenti dell'università di Buenos Aires coinvolti nell'iniziativa Bien Restituido, promossa dalla rete di Libera e da tre organizzazioni locali, che punta a coinvolgere società e istituzioni sul riutilizzo dei beni sottratti alla criminalità organizzata

Marco Panzarella

Marco PanzarellaRedattore lavialibera

6 aprile 2022

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"Il riuso dei beni confiscati è un esempio virtuoso di risanamento e di pacificazione attraverso l'azione collettiva. Per lo Stato è un'opportunità per volgere lo sguardo alla sua gente, creando opportunità dove prima non esistevano, perché il crimine organizzato si impone solitamente dove le istituzioni sono assenti o mal funzionanti". È uno dei passaggi della lettera scritta da Papa Francesco per i ragazzi dell'Università di Buenos Aires, che hanno partecipato al congresso "Riutilizzazione sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata: un'opportunità per la società e per lo Stato", organizzato da Libera in sinergia con le organizzazioni argentine Acij, Fundación Multipolar e Circolo Giuridico di Argentina. 

Una delegazione dell'associazione antimafia composta da Luigi Ciotti, dal procuratore della Repubblica Francesco Menditto, dalla magistrata Paola di Nicola Travaglini, accompagnati da Giulia Poscetti ed Emiliano Cottini, in rappresentanza del settore internazionale di Libera, ha raggiunto il paese sudamericano per promuovere il progetto Bien Restituido (Bene Restituito), che si pone l’obiettivo di promuovere il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, coinvolgendo società e istituzioni, mondo politico e giudiziario

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Guardare da un'altra prospettiva 

"La collaborazione reciproca – scrive il pontefice – è imprescindibile per vincere questo tipo di associazione illegale, che non conosce frontiere e beneficia dei conflitti tra i popoli e del cattivo funzionamento delle istituzioni. L’azione giudiziaria e processuale nei confronti di questo tipo di criminalità è di solito focalizzata sul piano della repressione e del castigo, ma si tratta di una prospettiva limitata che lascia il cammino incompiuto. É difficile pensare alla soluzione di un procedimento penale senza che sia prevista la reparación e perché no, anche una reparación che includa le cause". Il Papa ha quindi posto l'accento sul ruolo del crimine organizzato "che produce un danno sociale su ampia scala, genera vittime visibili e invisibili, portatrici di una sofferenza che deve essere ascoltata e risarcita, inoltre implica, per la società nel suo insieme, assumere e invertire i meccanismi – tante volte radicati nell’inconscio collettivo – che producono la sua proliferazione. L'Italia ha molto da offrire, a partire dalla sua esperienza, un’esperienza di dolore, ma anche di resistenza e di rinascimento".

Buenos Aires, 5 aprile 2022. Luigi Ciotti all'incontro con il procuratore generale Eduardo Casal (a destra, di spalle) e il procuratore antidroga Diego Alejo Iglesias (in primo piano, di spalle)
Buenos Aires, 5 aprile 2022. Luigi Ciotti all'incontro con il procuratore generale Eduardo Casal (a destra, di spalle) e il procuratore antidroga Diego Alejo Iglesias (in primo piano, di spalle)

Per il Papa, il progetto avviato in Argentina "è anche un’opportunità per lo Stato di assumersi le sue responsabilità e riconoscere le sue omissioni; perché uno Stato che guarda solo a sé stesso, si confonde e si perde.  Riconosco l’importanza di questo incontro e sono felice di vedervi riuniti per cercare soluzioni pratiche che aiutino a riparare il danno prodotto dal crimine organizzato alla società. Ho la speranza – conclude il pontefice – che in questo modo la giustizia acquisisca spazio e che, come dissi una volta ad un incontro di Libera, si ampli, metta radici ed occupi lo spazio che altrimenti è occupato dall’ingiustizia".

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Le mafie sono un fenomeno mondiale

L'incontro coi capigruppo di maggioranza e opposizione e con una delegazione di deputate e deputati del Congresso della Nazione
L'incontro coi capigruppo di maggioranza e opposizione e con una delegazione di deputate e deputati del Congresso della Nazione

"Siamo grati al Papa per il suo messaggio che riconosce testualmente il ruolo della rete di associazioni di a livello internazionale". Così il fondatore di Libera, Luigi Ciotti, ha commentato le parole del pontefice "che nel suo messaggio - dice Ciotti - chiarisce da subito una prospettiva in genere non riconosciuto, ossia che le mafie non sono un fenomeno solo italiano, ma un problema mondiale che richiede uno sforzo istituzionale congiunto a livello internazionale". Sul funzionamento "deficitario" delle istituzioni, Ciotti spiega che "questo è uno dei volti della corruzione, che non è solo tangenti, ma inefficienza, inefficacia, incapacità. Questi argomenti non vanno trattati solo in termini di repressione ma di giustizia". 

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