Libera ha lanciato a Palermo quattro proposte dell'agenda civica transnazionale, a oltre vent'anni dalla Convenzione delle Nazioni unite
Foto di Chris Slupski/Unsplash
Foto di Chris Slupski/Unsplash

Libera: la Convenzione di Palermo e l'importanza della società civile

Promozione dell'uso sociale dei beni confiscati, monitoraggio civico e anti-corruzione, contrasto a tratta e traffici, diritto alla verità per le vittime delle mafie. Sono i punti dell'agenda civica transnazionale rilanciata da Libera a Palermo, a oltre vent'anni dalla Convenzione delle Nazioni unite

23 dicembre 2022

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Il 29 e 30 ottobre 2022 nella città di Palermo, negli spazi della Zisa si sono tenuti due giorni di lavori promossi da Libera dedicati a una riflessione internazionale e multidisciplinare, a distanza di oltre vent’anni dalla Convenzione di Palermo. Lo scambio nel corso delle giornate è stato arricchito da voci diverse, all’interno di un format ibrido che ha permesso la presenza di gran parte delle realtà che avevano partecipato allora ai lavori della Convenzione, ma anche di quelle che si sono messe all’opera negli anni successivi.

Convenzione di Palermo: una città non a caso

Il titolo Cross è stato scelto per riportare il senso di questo incrocio di saperi e azioni, riflesso di ciò in cui Libera crede da sempre fortemente: l’importanza di ampliare la prospettiva e coniugare il piano politico, la componente tecnico-conoscitiva e la base sociale, la cui espressione è la partecipazione di una cittadinanza responsabile e vigile, quindi il ruolo indispensabile delle giovani generazioni che scriveranno lo scenario futuro e così anche senz’altro il contributo prezioso delle/dei familiari di vittime delle mafie che, impegnate nella ricerca di verità e giustizia, rafforzano lo stato di diritto nei rispettivi paesi.

Un percorso costruito nel tempo

L’impegno internazionale ha una sua storia dentro Libera e ha portato diversi risultati, come la nascita di tre importanti reti internazionali, l’approvazione della Direttiva europea in materia di congelamento e confisca dei proventi da reato, la realizzazione di progetti dedicati a rafforzare e mettere in coordinamento le tante realtà che in Italia e all’estero si impegnano nella lotta alla corruzione, nella promozione dell’uso sociale dei beni confiscati, nella creazione di networking in ambito giovanile, nel supporto alle vittime delle mafie e nei percorsi di inclusione ed emancipazione. A livello transnazionale anche la collaborazione con le istituzioni europee e l’alleanza con organismi come Osce, Unodc, Global Initiative e International Land Coalition, tra le tante, rimandano all'importanza di intrecciare le proprie strade per aprirne di nuove.

Un’agenda civica transnazionale

A Palermo il mondo accademico ha incontrato rappresentanze locali, nazionali ed internazionali, le esperienze sul campo sono state accompagnate da analisi di prospettiva e visione, così come i progetti portati avanti e presentati in maniera dinamica nella cornice degli speaker corner hanno dialogato con partecipanti ed esperti richiamati dalla ricchezza della proposta. Come in altre occasioni, si è anche lavorato su un piano di proposte e raccomandazioni volte da una parte a fornire di nuovi contenuti e suggestioni le istituzioni, dall’altra a dare un nuovo impulso al nostro stesso impegno come società civile, alla luce dei cambiamenti in atto e delle sfide che si presenteranno nei prossimi anni. Questo ventaglio di proposte è in linea con quanto emerso in occasione di ExtraLibera, iniziativa che ha portato a definire le priorità di lavoro nel dialogo con le realtà competenti.
 
Il livello delle proposte è stato articolato su azioni politiche e di mobilitazione dal basso, impostate sul legame tra attori sociali e istituzionali e a partire dalla necessità di intervenire sui territori tenendo conto che i fenomeni criminali hanno una portata che va sempre ben oltre il contesto locale e nazionale. L’obiettivo è quindi di inserire i punti emersi in un’agenda civica transnazionale che possa essere assunta dalla comunità internazionale e portata presso sedi istituzionali quali l’Ue e presso gli organismi internazionali quali l’Unodc.
 
Sono quattro gli ambiti tematici stabiliti come centrali alla luce di quanto affrontato dalla Convenzione di Palermo ad oggi e approfonditi nelle giornate di lavoro a Palermo:
 
  • promozione dell’uso sociale dei beni confiscati
  • monitoraggio civico e anti-corruzione
  • contrasto a tratta e traffici
  • diritto alla verità per le vittime delle mafie

Non sono esaustivi dell’impegno di Libera, ma sono oggigiorno delle dimensioni decisive per analizzare i fenomeni criminali e le misure per il loro contrasto messe in atto a livello istituzionale e non solo. Inoltre sono focus, spesso in relazione tra loro, che segnano trasversalmente con modalità e impatto diverso tutti i paesi nel mondo, unendo reti e persone.

Uscire dalle comfort zone

Le proposte legate a tali ambiti si integrano con l'operato svolto dalle tre reti promosse da Libera, Alas America Latina Alternativa Social, in America Latina, a Chance Civil Hub AgaiNst Organised Crime in Europe e Place Peace and Liberation in Africa through Change and Engagement in Africa Subsahariana. Come ha ricordato Luigi Ciotti a conclusione dei lavori delle giornate serve alimentare fantasia e creatività, contaminare e contaminarci.
 
La lungimiranza che ha segnato la Convenzione di Palermo deve essere mantenuta come caratteristica peculiare per Libera e per tutte le realtà coinvolte nell’impegno per la giustizia sociale e per i diritti contro mafie e corruzione. Così come va valorizzato il passaggio indispensabile di allargare il proprio perimetro d’azione uscendo dalle rispettive comfort zone (quindi anche dai propri settori di riferimento) per incontrare altre prospettive, paesi e ambiti diversi portano avanti le stesse battaglie. Si tratta di strutturare e creare misure di prevenzione ed intervento, volte a mobilitare la cittadinanza verso nuove consapevolezze, in una prospettiva che sappia avere uno sguardo trasversale e più ampio possibile.
 

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