
Guerra in Congo, l'interesse del Ruanda per il coltan e gli accordi con l'Ue

30 giugno 2023
L’Africa precoloniale era un continente dove non mancavano certo i regni, di ogni tipo e dimensione, ovvero società dotate di un’organizzazione politica solidificata, estesa, pervasiva, con un vertice a cui era riconosciuto un potere superiore a quello che i clan esercitavano localmente. Un potere in grado di condurre le guerre con i regni vicini. Com’è stato rilevato da molti studiosi, un’idea era però diffusa in tutti questi regni: il potere regale non nasce dal basso, dall’interno della società, semmai viene da fuori.
Gli iniziatori della dinastia regale provenivano da altri paesi o territori per poi giungere nel regno a cui avrebbero dato origine. È il caso, per esempio, della dinastia di Kintu per quanto riguarda il regno del Buganda.
In altri casi, questa stessa idea poteva invece rivestire un significato mitologico e persino umoristico, come nel Rwanda, dove si riteneva che coloro che avrebbero assunto il potere regale erano ibimanuka, "caduti dal cielo": precipitati dal cielo sulla terra, avrebbero trovato qui gli abasangwabutaka, appunto "i trovati sulla terra".
Gli iniziatori della dinastia regale provenivano da altri paesi o territori per poi giungere nel regno a cui avrebbero dato origine
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