Forlì, 22 maggio 2023. Un vigile del fuoco ispeziona i locali della Biblioteca del Seminario pochi giorni dopo l'alluvione, con i libri che ancora galleggiano sull'acqua esondata dal fiume Montone/ Foto di Michele Lapini
Forlì, 22 maggio 2023. Un vigile del fuoco ispeziona i locali della Biblioteca del Seminario pochi giorni dopo l'alluvione, con i libri che ancora galleggiano sull'acqua esondata dal fiume Montone/ Foto di Michele Lapini

Mediterraneo, beni a rischio con la crisi del clima

Gli eventi estremi degli ultimi tempi mettono a repentaglio tutte le opere culturali e artistiche nei musei e nelle città dell'area, soprattutto in Italia, che ha più siti Unesco al mondo

Federica Rossi

Federica RossiGiornalista freelance

6 novembre 2023

Di recente un’alluvione in Libia ha portato all’esplosione di due dighe, e le immagini dell’acqua che scorre tra le rovine del sito archeologico dell’antica Cirene hanno ricordato quelle viste qualche mese fa in Emilia-Romagna. Gli eventi estremi degli ultimi tempi hanno piegato il Mediterraneo, considerato un hotspot della crisi climatica tra alluvioni, terremoti e grandi incendi. Quello che i latini chiamavano Mare nostrum è anche tra i bacini più ricchi di beni culturali patrimonio dell’umanità. L’Italia, in particolare, è il paese con più siti Unesco al mondo (59), ma con l’inasprirsi della crisi climatica sono a repentaglio. 

Effetto serra, effetto fuga

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