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L'Europa vieta i pfas nei giocattoli

I giocattoli europei non potranno più contenere sostanze potenzialmente pericolose, come Pfas e bisfenoli. Un accordo politico tra Parlamento e Consiglio Ue tutela la salute dei più piccoli e allarga la consapevolezza dei consumatori su questi composti

Laura Fazzini

Laura FazziniGiornalista

14 aprile 2025

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Lo scorso venerdì 11 aprile è stato raggiunto un accordo (trilogo) tra Commissione europea, il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo sulla revisione del regolamento per la sicurezza dei giocattoli. L’accordo conferma l’esclusione di composti chimici come i Pfas, ritenuti pericolosi per la salute umana, dai giocattoli prodotti o importati in Europa. Il risultato arriva a conclusione di un confronto avviato a luglio 2023, quando la Direzione generale del mercato interno, dell'industria, dell'imprenditoria e delle Pmi aveva accolto una proposta dei Verdi europei di vietare Pfas, bisfenoli e nitrosammine nei prodotti destinati all’infanzia, come appunto i giocattoli. L'occasione dell'avvio dei confronti era stata la revisione del regolamento dedicato a questi prodotti, un documento risalente al 2009 e ritenuto obsoleto. 

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Per giungere a questo accordo sono serviti quasi due anni di negoziati tra politica e imprese del settore e di stop and go. Il 20 settembre 2024 e il 18 marzo 2025, i  primi confronti tra istituzioni europee si erano conclusi con la richiesta di maggiori informazioni. Un rimando che aveva lasciato col fiato sospeso le parti politiche che stavano investendo nella trattativa per giungere alla messa al bando di questi composti. Alcuni di loro a inizio aprile si erano rivolti pure alla presidente italiana Giorgia Meloni con un appello per l'approvazione del nuovo regolamento europeo sui giocattoli che escludesse i Pfas.

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La firma di venerdì 11 arriva quindi come un sospiro di sollievo per molti. “Con una svolta epocale, l'Unione europea decide finalmente di mettere al bando gli 'inquinanti eterni' attualmente utilizzati in larga parte dall'industria dei giocattoli, proteggendo le bambine e i bambini – dichiara l’europarlamentare Cristina Guarda che si fa portavoce del partito dei Verdi –. Si tratta di un primo, fondamentale passo verso la restrizione universale dei Pfas, che resta il nostro obiettivo ultimo”. 

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L’accordo prevede anche un passaporto per il giocattolo, che accompagna l’ingresso del prodotto nel nostro continente accertando l’assenza di questi interferenti endocrini nell’oggetto, ma la partita non è ancora vinta.
Anzitutto, la messa in pratica del documento deve ancora ricevere il voto unanime in Parlamento, previsto nei prossimi mesi, e questo lascia ancora aperto il rischio che alcuni giocattoli ottengano delle deroghe. In secondo luogo, il decadimento della precedente normativa del 2009, è già slittato da 36 mesi a 50. L’applicazione di questo nuovo regolamento quindi potrà avvenire anche entro i prossimi 5 anni.

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Ad ogni modo, una volta operativo il nuovo accordo, quello dei giocattoli diventerebbe il secondo settore merceologico a prevedere l’esclusione dei Pfas. Il primo è stato l’imballaggio a contatto con gli alimenti. A inizio 2025 infatti sempre il Parlamento europeo ha imposto dei limiti per i Pfas nel packaging destinato a ricoprire gli alimenti. Un contatto che secondo l’Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) può provocare la migrazione di alcuni composti pericolosi nei cibi poi consumati. Anche questo primo divieto però attende ancora di essere applicato: i nuovi imballaggi saranno in commercio solo a fine 2026.

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