5 agosto 2025, Borgo Mezzanone. Per gli insediamenti nella frazione del comune di Manfredonia (Foggia) erano stati stanziati 54 milioni di euro, che non riusciranno a essere spesi nei tempi. Il comune, insieme ad altre amministrazioni, la Regione e la prefettura, cerca altri finanziamenti. Foto: J. Bilongo/Flai Cgil
5 agosto 2025, Borgo Mezzanone. Per gli insediamenti nella frazione del comune di Manfredonia (Foggia) erano stati stanziati 54 milioni di euro, che non riusciranno a essere spesi nei tempi. Il comune, insieme ad altre amministrazioni, la Regione e la prefettura, cerca altri finanziamenti. Foto: J. Bilongo/Flai Cgil

Pnrr: lo spreco dei fondi sulla pelle dei braccianti

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza stanziava 200 milioni per creare alloggi dignitosi per i lavoratori stagionali, ma ne saranno utilizzati poco più di un decimo. Andranno avanti 11 dei 37 progetti iniziali, e solo grazie all'arrivo dell'ennesimo commissario straordinario

Natalie Sclippa

Natalie SclippaRedattrice lavialibera

1 novembre 2025

Migliorare le condizioni di vita e di lavoro di centinaia di persone che lavorano le campagne italiane, dare alloggi dignitosi ed "eliminare così le infiltrazioni di gruppi criminali". Era questo l’obiettivo del piano per il "superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura". A disposizione c’erano 200 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A tre anni e mezzo dal lancio dell’iniziativa, dopo silenzi, proroghe e rinunce, dei 37 comuni inizialmente coinvolti solo 11 riceveranno i fondi e 5 stanno avviando la fase dell’accordo di anticipo del finanziamento previsto. Nessun investimento attraverso questo canale andrà ai comuni pugliesi, ai quali era destinato più della metà del budget stanziato. I piani di azione locale, documenti che le amministrazioni interessate avevano invitato tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, sono rimasti senza risposta al ministero del Lavoro per più di un anno e mezzo, fino a che il dicastero guidato da Marina Elvira Calderone ha nominato il prefetto Maurizio Falco come commissario straordinario per sbloccare gli iter. Da lì, una corsa contro il tempo per non far scadere i termini per accedere ai soldi della missione e doverli perciò restituire a Bruxelles.

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