
Don Italo Calabrò, pioniere dell'antimafia sociale

30 giugno 2023
Il carcere e pene più severe come panacea di tutti i mali, anche a scuola. In linea con alcuni tra i provvedimenti più simbolici del governo Meloni, lo scorso gennaio 2023 nove deputati della Lega hanno presentato una proposta di legge per punire più severamente gli studenti violenti verso insegnanti e personale scolastico. Episodi che a loro dire sono in maniera erronea ridotti "a “bambinate”, delle quali basta scusarsi per farla franca". Il parlamentare barese Rossano Sasso – già insegnante, sindacalista dell’Unione generale del lavoro (sindacato di destra) e sottosegretario all’Istruzione nel governo Draghi – e i suoi colleghi vogliono aggiungere un aggravamento della pena al reato di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e a quello di oltraggio a pubblico ufficiale, pena che già va dai sei mesi ai tre o cinque anni a seconda del reato (violenza od oltraggio), se questi comportamenti sono rivolti contro il personale scolastico.
La proposta di legge è arrivata in parlamento sulla scia di alcuni gravi casi di cronaca, come quello avvenuto l’11 ottobre 2022 all’istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo: davanti agli smartphone dei compagni, un alunno ha sparato con una pistola ad aria compressa dei pallini contro la professoressa di scienze della terra e biologia, Maria Cristina Finatti. "Per puro miracolo, non ho subito un danno, forse anche irreversibile a un occhio, in quanto protetta dalla mascherina Ffp2 – ha raccontato l’insegnante il 15 marzo in Senato –. Molteplici sono le ferite che hanno segnato in modo indelebile la mia dignità e sensibilità prima di tutto come persona e anche quale docente". Il 29 maggio, ad Abbiategrasso, un’insegnante di storia è stata ferita in modo grave da uno studente armato di un coltello. "Fatti che evidenziano quanto sia mutato in maniera profonda il rapporto di fiducia tra la famiglia e la scuola – si legge nella proposta di legge – che vedono la figura dell’insegnante perdere progressivamente autorevolezza e prestigio e che vanno condannati con forza ". Gli interventi, scrivono i deputati del Carroccio, devono arrivare "prima che le aggressioni fisiche ai docenti si diffondano ulteriormente e divengano atti di ordinaria sopraffazione".
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Con i criptofonini, i clan della Locride gestivano il narcotraffico internazionale da San Luca, paese di tremila anime arroccato sull'Aspromonte jonico. Tramite il "denaro volante", sistema informale di trasferimento di valore gestito da cinesi, con contatti a Dubai, pagavano la droga ai cartelli sudamericani. Con il beneplacito dei paramilitari, tonnellate di cocaina partivano da Colombia, Brasile e Ecuador per poi raggiungere il vecchio continente grazie agli operatori portuali corrotti dei principali scali europei. L'ultimo numero de lavialibera offre la mappa aggiornata degli affari della 'ndrangheta, così per come l'hanno tracciata le ultime indagini europee, in particolare l'operazione Eureka